domenica 1 maggio 2016

Di nuovo a bomba sulla Difesa Personale "che funziona"!

L' altro giorno mi trovavo con amici insieme ad altre persone e tra una cosa e l' altra siamo finiti a parlare di vari episodi avvenuti in passato.
Nello specifico questi amici si sono messi a decantare le incredibili capacità del loro maestro di Wing Chun, al che ho drizzato le orecchie.
Si trattava di aneddoti che già conoscevo o ho vissuto di persona, però mi interessava vedere la reazione di queste altre persone a certe storie.

Il mio amico in particolare è un tipo grosso, un passato da bodybuilder, kick boxer (non ad un livello agonistico importante) e buttafuori.
Raccontava divertito di come ad una lezione il maestro (tipo piuttosto normale, per niente atletico) spiegava di come ci si potesse liberare dalla classica presa al collo a prescindere dalla muscolatura dell' avversario.
In quell' occasione il mio amico già se la rideva perchè ai tempi era al culmine della forma e non credeva affatto che i suoi quasi 100kg non avrebbero fatto la differenza.
E venne chiamato proprio lui per avere una dimostrazione!

Con il sorriso stampato si avvicinò al maestro e si misero in posizione, chiedendo rassicurazioni sulla sua volontà di fare sul serio.
"Si si, vai con tutta la tua forza!"
E così si mise a stringere come se non ci fosse un domani!

In un attimo gli occhi del maestro strabuzzarono, lo stava davvero mettendo in difficoltà!
A quel punto si rivolse alle antiche conoscenze segrete dei monaci shaolin e agli insegnamenti misteriosi della piccola monaca Ng Mui e applicò la più segreta delle tecniche difensive del Wing Chun: lo strizzacapezzoli!
E funzionò!
Il gigante muscoloso era in ginocchio dal dolore e ormai alla mercè dei famigerati pugni a catena e cazzilli vari.

Seguono altri aneddoti di episodi analoghi in cui il piccolo maestro sconfisse l' aggressore a suon di:

- capezzoli strizzati con le unghie
- indice inserito a mò di amo in bocca tirando come per pescare un Black Marlin
- varie palle strette fino a farne uscire una mousse
- etc

Ora.
Che gli ascoltatori rimanessero affascinati da questi racconti era abbastanza scontato.
Che il maestro fosse effettivamente riuscito ad avere la meglio sull' amico colosso, pure.
Ed infatti non ho mai messo in discussione il fatto che le possibilità di fare del male agli altri non si limitino di certo a pugni, calci o armbar.
Ma continuo a voler sottolineare con forza un aspetto che proprio non mi riesce di accettare: dove diavolo sta il valore di un' arte marziale se in sostanza le tecniche buone, quelle efficaci per davvero, quelle che risolvono le situazioni si riducono a questo?

Che razza di preparazione ci vuole per mordere, graffiare, strizzare, mettere le dita negli orifizi più disparati di un Homo Sapiens?
Dove stanno i famigerati insegnamenti dei saggi cinesini se dopo decenni a mimare esercizi finisci per cavartela con "tecniche" che si spiegano in cinque secondi cinque?

Perchè a quel punto qualsiasi arte marziale diventa buona, tanto un cazzotto o un calcio alla come viene riesci a tirarlo una volta che hai infastidito il tuo aggressore.
Ed ecco schiere di marzialisti pronti a spergiurare sull' estrema efficacia del loro stile e sentirsi in qualche modo più acuti e micidiali del povero atleta da ring/tatami.

E' per questo che quando si parla di difesa personale mi si rizzano i capelli, che tanto con un dito nell' occhio in pratica mettiamo a tacere anche Brock Lesnar (ed è così), se non fosse che magari pure lui quel giorno decida di fare altrettanto.
E tutte le arti marziali di questo mondo finiscono nel cesso nella risultante battaglia tra scimmie impazzite i cui colpi più elaborati passano dallo strapparsi i capelli al cercarsi le palle a vicenda per farne un soufflè.

Qualsiasi pincopallino svelto di mani e con abbastanza infamia diventa un super maestrone di quelli Veri, bullandosi però del valore dei propri allenamenti fatti di posizioni astruse o anni spesi a picchiare l' aria.
Quando vengono alle mani finiscono per smanacciare fino a che non si presenti l' occasione per tirare un normalissimo diretto o gancio (tecnica peculiare degli antichi orientali); E mai che venga applicata per davvero una delle mirabolanti deviazioni, controlli o parate non ortodosse allenate e presentate nei loro corsi.
Quando finiscono nel corpo a corpo se la cavano a rutti, scoregge, morsi ai testicoli o grida impietose; E mai che la loro decantata scioltezza si riveli decisiva (ricordo ancora con un senso di pietà la dimostrazione di come si potesse evitare di essere proiettati semplicemente rimanendo sciolti... vallo a fare ad un judoka di quelli giusti, per carità...).

Di solito piace anche raccontare le origini geografiche di questi personaggi, città o quartieri di gangster dove "dovevi saperci fare per davvero perchè altrimenti ti ammazzavano".
E io continuo a chiedermi se sia l' unico che accenda la tv e senta parlare di omicidi o regolamenti di conti a suon di pistolettate, nei quartieri che dicono loro.
Mai sentito di gente che si sia difesa da un proiettile, a parte Poliziotto SuperPiù si intende...

Perciò prima che vi incantiate davanti ai racconti di chi si sia difeso a suon di arti marziali, provate sempre ad analizzare con obiettività che cosa abbia fatto per riuscirci e se sia davvero riconducibile al tal stile.
E, il più delle volte, non è così.