martedì 25 febbraio 2014

Risposta - 2

Ciao, Anonima, è un piacere risponderti e dedicherò un post a questo.
Prima di tutto ti ringrazio per i complimenti e per aver colto anche il senso ironico dei miei interventi, cosa che molti continuano a non fare.
Al solito ti rispondo per punti:

"Ho voluto provare [l' Aikido], anche supportata dal fatto che fosse una disciplina che si poteva iniziare a qualsiasi età"
- Vedi, su questo si potrebbe già riflettere, e lo dico con un certo rammarico.
Spesso questo genere di arti marziali vengono vendute come praticabili a qualsiasi età magari sottintendendo che, a differenza di altre, possano dare gli stessi risultati. Falso.
Anzi, a voler vedere stili come l' Aikido richiedono ancora più dedizione vista la loro complessità, ma non torno sull' argomento.
Soprattutto quando a complessità maggiore non corrisponde altrettanta applicabilità.
Anche la ginnastica artistica si può iniziare a qualsiasi età, volendo... ma è giusto distinguere l' attività amatoriale priva di pretese da quella con un obiettivo preciso.

"[...]con la consapevolezza di essere riuscita a liberarmi dalla presa seria di un uomo che era il doppio, se non il triplo di me.."
- Davvero, non è per fare il bastian contrario, però ribadisco che un conto sia studiare e far riuscire degli esercizi ben specifici, un conto sia parlare di difesa personale.
Liberarsi dalle prese è una buona cosa, eccellente. Nell' Aikido queste cose si studiano molto bene.
Ma purtroppo la "presa al polso" è solo un dettaglio di un contesto in cui l' aggressore pensa prima di tutto a picchiare (e non parlo di pugili).
Non so se mi spiego, se un tizio grande e grosso mi prende il polso e io "mi libero"... me lo riprende e ci aggiunge un ceffone.
E' uno dei grossi malintesi perpetrati dai sedicenti esperti di autodifesa.

"alla fine ho trovato un corso di wing chun e mi sono iscritta."
- Aaaargh! :-)
Scherzo, ma oggi sono in tanti che prima o poi finiscono per provare il Wing Chun, e non di rado ne rimangono affascinati.
E a mio avviso considerato l' approccio molto più aggressivo rispetto ad altri stili classici, finiscono per ritenere chiusa la ricerca.
Come avrai letto lo praticavo e ci credevo anche io; Poi un giorno ho incrociato un nak muay e...

[elogi al maestro]
- Non ho motivo di dubitare che il tuo maestro di Wing Chun sia una persona con la testa sulle spalle, che dica le cose come stanno e non faccia proseliti "dell' arte".
Se ti ci trovi bene, seguilo, va benissimo così.
Ma se accetti un umile consiglio, ricorda che tutti i maestri di tutte le arti marziali possono essere convincenti e stimabili, e spessissimo lo fanno in totale buona fede.
Non è che "il Wing Chun" sia il Male, non dico questo: le osservazioni del mio blog però riguardano l' applicabilità di quello che si studia nel modo in cui lo si studia, e come ho specificato più volte il Wing Chun non ha poi tutti questi esponenti che dimostrino coi fatti quello che vanno divulgando.
Potrebbe non importare, che se una sera ti difendi con pak sao-pugni a catena da uno che ti sta scippando, "il Wing Chun ha funzionato proprio come l' ho imparato".
E questo è ok, sarà pure successo molte volte nel mondo.
La differenza, dal mio punto di vista, si manifesta quando quella sera ad aggredirmi è qualcuno che invece ne capisce un pochino di combattimento, al che certe tecniche diventano un frullato di nulla.
E prendi le botte.
E intendiamoci, di gente che pratica o ha praticato Thai, BJJ, Pugilato, Kick Boxing, Judo, Lotta, etc... ce n' è in verità tanta in giro.
Anche senza scomodare i soliti praticanti "truzzi minchia-porcoddue", basta un uomo davvero incattivito per mandare all' aria tutto il corollario di tecniche di precisione.
Per quanto mi riguarda io feci questa osservazione:

"Il mio maestro è una persona stimabile, intelligente, esperta, istruita.
Dice cose giuste ed intelligenti, non ho motivo di dubitare di lui.
Le cose che alleno però mi sembrano molto complicate, necessitano di una precisione e sensibilità che fatico ad avere.
Provo ad applicare queste cose e proprio non mi vengono, tantomeno ho mai visto applicarle davvero contro chi dico io (non l' allievo succube).
Nel frattempo nell' altra sala ci sono questi "muratori" che lanciano grida terrificanti, buttano giù i sacchi a pestoni e ogni volta provano liberamente tra di loro.
Ed usano proprio le stesse cose che allenano, così si possono concentrare su tutta la miriade di altre qualità personali che io ho capito essere importanti nell' argomento: allenare la velocità di esecuzione, la potenza, il footwork, il timing, le distanze, fintare, improvvisare, etc...
E sì, mi fanno paura.
Sono fisicamente allenati, escono a correre per chilometri, fanno circuiti che non ho mai visto, parlano di diete, di pesistica, di functional training... Tutte cose che, anche se me la racconto, anche a me danno l' idea di come debba essere un tipo temibile.
E noi invece a fare forme, passi a pinocchietto, mezzore di braccia mulinanti, parlare di bastoni magici, deviazioni millimetriche che tanto se non vengono è "perchè non le stai facendo bene" (grazie al cazzo).
Sai che faccio?
In amicizia gli chiedo di provare a fare sparring, così provo ad applicare il mio stile!"

Non capivo nemmeno da che parte arrivassero.

Esattamente come successe proprio con il Wing Chun (ho raccontato in un post di come un sedicenne abile ma poco esperto mi sovrastò), anche stavolta mi sentivo impreparato a quel tipo di scontro, nonostante fossi convinto di saperlo gestire grazie alle mie favolose tecniche.
Solo che questa volta erano botte vere, e cosa più importante potevo leggere nero su bianco la preparazione, la scienza che stava dietro.
Non erano "calci", erano I calci. Gli stessi che tiravano al sacco.
Non erano "deviazioni e assorbimenti", erano semplicissimi (!) movimenti che gli permettevano di annichilire ogni mio attacco facendomi trovare completamente scoperto.
Era semplicemente un modo di combattere che non ero in grado di gestire... perchè la verità è che non avevo mai combattuto contro gente che tirasse davvero.
E decisi che sì, anche io volevo imparare quelle cose.
Passavo gli anni a studiare posizioni, angoli e stronzate mistiche per poi trovarmi del tutto inerme davanti a gente che usava si e no tre colpi...
Scusate ma mi sono girate le palle.

"Mi hanno detto che faremo anche tanto sparring, con protezioni e tutto, ma siccome ho iniziato ancora da pochissimo non ho potuto vedere e valutare questo aspetto con i miei occhi."
- Bene, quando capiterà cerca di valutare con occhio critico, perchè è tipico fare sparring rispettando lo stile e le convenzioni della specifica arte marziale.
Un caro amico, persona rispettabilissima, fa fare sparring ai suoi allievi.
Solo che lo sparring non è "mettiamoci i guanti e giochiamo a menarci", va fatto con criterio e con gente preparata.
Anche in giardino due babbei possono dire di fare sparring senza avere la minima idea di cosa significhi combattere, ma anche solo allenare delle situazioni.
Devi vedere come fanno sparring nei corsi sportivi per avere un termine di paragone.

Oltretutto io penso che, considerati gli obiettivi del Wing Chun, l' aggressore dovrebbe poter fare ciò che gli pare.
Non devono essere due persone che fanno Wing Chun intente a scontrarsi con il Wing Chun, cercando di "farlo riuscire".
E lì si scopre che certe cose non vengono oppure che, alla fine, siamo più istintivi ed efficaci facendone altre: e a quel punto potrebbe valer la pena approfondire quelle.

In passato mi è capitato di pensare a situazioni in cui mi sarei dovuto difendere con le arti marziali che praticavo.
Mi immaginavo tutto convinto di stendere questa gente a pugni a catena, bloccando pugni al volo, cercando di assorbire, deviare, intercettare colpi, chiudendo la distanza con passetti, facendo capriole, calci volanti, usando pugni risolutivi dall' energia Celeste incanalata... follia.
Il rischio è che mentre tu pensi a "far funzionare il Wing Chun" l' altro parte alla carica con una gragnuola di ganci aggressivi... e se non hai mai provato non puoi capire cosa significhi.
Provaci, dico sul serio. Non funziona più nulla.
Io parlo anche di questo, ci sono arti marziali che esulano dalla natura umana e dallo scontro per come avviene nei fatti.
E così un praticante di Cin Ciun Ciao viene aggredito, tira due cazzotti, un calcio alle palle, uno sputo, una brutta parolaccia e... si convince che la sua arte marziale abbia funzionato. Io dissento.

"Secondo te gli SDC potrebbero essere adatti anche a una ragazza?"
- Beh, ci sono milioni di praticanti ragazze nel mondo... alcune di loro, e non sono poche, detto fuori dai denti fanno il culo a tanti maschietti senza se e senza ma.
Ma guarda caso niente cinesine di 40 kg dai movimenti leggiadri, niente stili debole-vince-su-forte, niente allenamenti esclusivamente tecnici... sono queste le palle di cui parlo!
Senza scomodare le professioniste, ho incontrato ragazze capacissime di far male.
Come sempre però ricordo che le carte in gioco cambiano completamente se uno decidesse di avere la meglio a tutti i costi: prende un coltello, aggredisce di sorpresa, in coppia... insomma, quello che avviene ogni santo giorno.
Fine di qualsiasi campione o campionessa...
Anche per questo detesto l' argomento difesa personale, puoi essere il campione universale di qualsiasi cosa ma quello che può succederti va aldilà delle previsioni.
Preferisco vivere gli sport da combattimento per quello che sono, una piacevole disciplina sportiva che eventualmente ti diano ottimi strumenti per difenderti nel corpo a corpo.
E garantito, te li danno se ti ci applichi.
Ad aggiungerci gli spilli negli occhi, i gatti lanciati, le palle strizzate e i capelli tirati siamo buoni tutti alla bisogna...
E credimi, si affronta la vita con molta più serenità degli infoiati della difesa personale.

"E, se si, quali pensi potrebbero essere più adatti?"
- Come ho sempre detto trovo controproducente praticare uno stile solo perchè sia la "più cazzuta delle arti marziali".
Non conosco alcun Atleta che pratichi con in testa questa dannata ossessione per il "sapersi difendere".
All' inizio magari è la ragione che li ha avvicinati, ma in seguito se ne sbattono tutti, è un argomento proprio marginale.
Comunque, per dare una risposta, io vedo tante ragazze avvicinarsi alla Muay Thai e ottenere buoni risultati in termini di abilità accresciute nel combattimento.
Il BJJ di solito le frena di più perchè comporta un contatto fisico che molte trovano imbarazzante, pur restando un must.
Purtroppo lasciami dire che anche il mito del BJJ come arte di difesa è ampiamente sopravvalutato, quando si lotta i chili in meno e soprattutto la forza fisica fanno la differenza eccome.
Io ti consiglierei ancora la Thai.
Provala per due o tre mesi, poi un giorno, per i fatti tuoi, fatti un esame di coscienza mettendo sulla bilancia le sensazioni che ne hai ricavato in termini di acquisita consapevolezza di cosa significhi combattere, allenarsi, allenare le qualità in modo tangibile, capire quali siano le cose che riescono a te e non quelle che devono riuscirti.
Assapora la sorpresa di non riuscire a terminare una sessione di pao perchè non hai più le energie; E la conquista di riuscirci ad un certo punto perchè ti sei allenata per davvero.
Resta anche tu imbarazzata per aver pensato, in passato, di essere in grado di stendere il coach a pugni a catena e "ginocchiate" (ah ah ah).
Insomma fai il tuo personale resoconto della differenza tra le arti funzionali al combattimento e quelle che lo complicano soltanto.



"E soprattutto, quante possibilità ci sono che una ragazza venga allenata seriamente a prenderle oltre che darle?"
- Tante.
Ma sai perchè? Perchè non dipende dall' istruttore ma dalla sua volontà di imparare.
Ci sono molte persone che si iscrivono ai corsi per moda, per dimagrire, perchè ci va l' amico, etc.
Quando si comincia a fare sul serio si tirano indietro, inventano infortuni, inventano impegni e restano scarsi.
(Poi magari finiscono a fare le cinesate o i corsi di autodifesa killa-monsta-israeli-seals, dove puoi sentirti un duro senza confrontarti.)
Quando invece una persona, maschio o femmina che sia, dimostra di volersi mettere in gioco e di accettare la disciplina nella sua totalità, entra nel giro di quelli "seri".
E nelle discipline sportive va da sè che una persona intenzionata a fare seriamente sia trattata di riflesso, dal momento che esiste uno sbocco ben preciso (e non ipotesi di aggressioni che mai avverranno o traguardi di Vita trascendentali).
Un consiglio spassionato, prenditi il tempo che serve ma cerca di arrivare all' agonismo.
Non serve ammazzarsi di botte, basta anche il Light Contact di quello che vuoi (tanto le castagne arrivano lo stesso).
E' un altro pianeta rispetto al credere di poter vincere un combattimento, ti cambia proprio la percezione delle tue abilità o debolezze.
Ricordando che purtroppo le aggressioni reali restano qualcosa di diverso, ma te ne farai presto una ragione e smetterai di pensarci, consapevole però delle tue reali capacità di... offesa.

"Meglio abituarsi poco a poco in palestra piuttosto che rimanere spiazzata e inerme alla prima sberla che possono tirarmi fuori dei reali malintenzionati!"
- Vedi, negli sport "a poco a poco" significa magari due o tre lezioni.
Nelle arti mortali diventano ere geologiche.
Mia esperienza personale: anni di arti marziali mortali alle spalle, campionati vinti, elogi da ogni dove, attestati di stima... poi ho conosciuto gli agonisti di vari sport da combattimento e mi è venuta voglia di vomitare dalla vergogna.
Mi rivoltavano come un calzino, potevano letteralmente ammazzarmi come e quando avessero voluto.
Ho appreso cosa voglia dire il terrore di lasciargli un' apertura da colpire, o un varco da cui finalizzarmi.
Sei mai finita KO?
Conosci il rumore che senti nel cranio quando ti arriva un cazzotto pieno?
Hai mai resistito ad un triangolo o ad una mata-leao finendo afflosciata come un asciugamano?

Capisco perfettamente.

"il cui unico obiettivo deve essere quello di trovare una via di fuga e correre il più velocemente possibile."
- Questo vale per tutti, visti i tempi che corrono.
La mia domanda è: per disimpegnarsi e scappare, servono le arti marziali?
Serve imparare a fare a cazzotti?
Sono sincero, impara a tirare
- il diretto destro
- un calcio alle palle
e hai già tutto quello che ti serve allo scopo.
Se poi vogliamo fare le cose per bene portati sempre un tirapugni, uno spray al peperoncino, un Karambit, un molosso di 70kg e diventa la morosa del TechnoViking...
La butto sul ridere ma non consiglio più a nessuno di fare arti marziali con in testa la paranoia dell' autodifesa, soprattutto gli sport da combattimento.
Ma se vuoi metterti alla prova avrai esattamente ciò che cerchi e potrai trarre tutte le tue personalissime conclusioni.

Un saluto

lunedì 10 febbraio 2014

Risposta - 1

Utilizzo un post per rispondere in modo più ordinato alle osservazioni di SvartArntor nei commenti.
Purtroppo il sistema di commenti di Blogspot è scomodo, ma bisogna accontentarsi.
Comunque per rispondere utilizzerò il mio consueto metodo, sezionando punto per punto il testo per essere il più chiaro che mi riesca.

- "Per il wing chun invece sì, in quanto la gestione della corta distanza soprattutto in un caso di combattimento reale (ovvero non sportivo) è la prima che viene a verificarsi (se vedi i vari video di aggressioni reali sono anni luce distanti dai combattimenti di boxe o di thai in generale)"
Ni, la corta distanza è una cosa, la distanza studiata nel Wing Chun un' altra.
Nel Wing Chun si spendono tantissime ore a studiare esercizi che prevedono di rimanere vicini senza però chiudere in clinch, aggrapparsi e finire avvinghiati.
Vorrei anche sottolineare che un match di Boxe o di Muay Thai si sviluppa in un certo modo in quanto SPORT, con un regolamento ben preciso.
Non pretendo di rimarcare come un pugile medio possa chiudere uno scontro "da strada" al primo assalto, sarebbe un ulteriore assolutismo; Però voglio sottolineare come in qualsiasi match dall' alba dei tempi, qualsiasi, accade che i pugili, i nak muay e chi per essi finiscano proprio in clinch.
Si combatte a lunga/media distanza in quanto parliamo di atleti consapevoli e alla ricerca del KO con i colpi "lunghi", ma se un assalto non va a segno si finisce in clinch.
Diavolo, non ci si scappa, provare per credere...
Ecco: il Wing Chun studia quella frazione di secondo in cui si passa dalla media distanza al clinch, al corpo a corpo, alla zuffa tirandosi i capelli...
E devo ancora vedere una persona al mondo, dal vivo o in video, che riesca ad applicare sul serio tutti quei precisi movimenti di deviazione senza farne risultare solo un mulinamento scombinato di braccia.
Poi siam sempre lì, contro alcune persone può anche funzionare, ad esempio se prendono paura e diventano passive: ma io prendo a riferimento gente intenzionata a fare a cazzotti, non dimostrazioni o scontri con pincopallini spauriti.

- in quanto appunto il WC è nato per necessità di difendersi in un contesto reale.
non voglio metterlo in dubbio ma io ho una mia teoria a riguardo, che può benissimo essere una cazzata, intendiamoci: secondo me il contesto in cui si è sviluppato il Wing Chun era, come molti altri, decisamente diverso da quello odierno ed occidentale.
Non so, secondo me i cinesi facevano a cazzotti smanacciando alla cazzo... dico davvero, mi sono creato quest' idea per cui per ragioni di varia natura i più noti ed "antichi" stili cinesi fossero buoni nel loro contesto originario fatto prima di tutto di gente molto ignorante riguardo al combattimento.
Non è per offendere nessuno, ma vediamo di capirci...
Ad esempio i giapponesi prima dell' arrivo degli americani e portoghesi erano veramente minuscoli.
Non so se avete mai visto un' armatura originale di un Samurai.
Oppure penso al popolo cinese che fino a poche decine di anni fa era formato soprattutto da contadini sperduti nelle pianure, non da gente formata e istruita; Gente del tutto ignorante riguardo al resto del mondo.
E magari tra di loro persino a livello culturale non erano concepiti certi tipi di scontri, atteggiamenti, etc.
Per farmi capire meglio con esempi pratici: pensiamo all' Italia in cui vivevano i nostri genitori.
Nei paesini di periferia a quei tempi non esisteva nemmeno la concezione che ci fossero sistemi di combattimento evoluti.
Nelle balere, i giovinotti "facevano a pugni" in modo grezzo e del tutto istintivo.
Poi qualcuno nelle grandi città iniziò a conoscere quelle cose strane importate, la "lotta giapponese"... e chi la praticava diventava una specie di mostro da combattimento.
Poi la cosa si diffuse e iniziarono le competizioni, e via così fino ad arrivare alle MMA odierne.
Tutto già visto, verissimo: ma calato in un contesto completamente diverso, a livello culturale, a livello di diffusione, a livello di clima sociale, etc.
Insomma, il "contesto reale" in cui il Wing Chun poteva fare furore potrebbe essere molto diverso da quello di oggi.
E basta riguardare con occhio critico la propaganda e i metodi di insegnamento dei primi anni '90 rispetto ad oggi.
Chissà come mai oggi tutti parlano di lotta a terra, di difesa personale in cui si studia psicologia, di low kicks... guardate i video di quegli anni, queste cose non se le cagava nessuno perchè tanto "non erano inerenti all' argomento"...

- Che poi il wing chun possa essere utilizzato in un contesto sportivo secondo me anche questo è possibile ma assai poco diffuso [segue video di sparring amichevole]
Certo, non vorrei far passare il messaggio che se fai Wing Chun diventi un incapace persino se non lo eri prima...
Il problema resta sempre quello, un conto è fare uno sparring amichevole, una demo, quello che vuoi; Un altro conto è dimostrare l' applicazione di quelle cose in modo sistematico.
E purtroppo queste cose vanno viste nel Full Contact, non ci piove.
E' solo quando arrivano le castagne che ti possono mettere KO che si può giudicare la percentuale di efficacia di uno studio.
Non mi risulta che nessuno sia mai riuscito a vincere con il solo Wing Chun, facendo le cose del Wing Chun in match full contact di MMA, e dico MMA perchè mi pare giusto confrontare persone che studino combattimento in modi diversi, non burini di paese messi al tappeto alla Locanda del Guascone.
Ciò naturalmente non esclude che anche praticando MMA si possa essere ugualmente delle pippe, intesi.

- io credo che se si voglia utilizzare in un contesto "sportivizzato" bisognerebbe comunque modificare lo stile
Eh no, non sono mica d' accordo...
Fino ai primi anni '90 il Wing Chun era lo stile perfetto, quello che spaccava il culo ai judoka (ssse..), ai karateka, ai vietvocosi, ai taichicosi, etc...
E sottolineo con forza, quello era già un' evoluzione di quello praticato dai cinesi in Cina decenni prima...
Certo, la propaganda prevedeva di andare nelle palestre di cazzari e malmenarli.
Mai andati a farlo in un' accademia di pugilato o di lotta libera. Curioso.

Adesso, dopo le sonore bastonate prese in tutto il globo, tutti se ne vengono fuori con questa cosa delle "modifiche" da apportare al Wing Chun "per farlo funzionare nei match".
Un pugile, un nak muay, un jujitero, un judoka... tirano tali e quali le loro tecniche sul ring quanto "per difesa", anzi possono anche metterci tutti quei gingilli che fanno la differenza (ma che in molti stili cinesi paiono essere l' unica tecnica: dita nel culo, occhi spappolati, capelli tirati, urla assordanti, lame nascoste, dita recise..).
Va bene la specializzazione sportiva, ma possibile che così com' è non sia proprio buono?

- Alla fine anche la muay thai deriva da un'arte marziale (krabi krabong) e solo per il fatto che non veniva utilizzata nei ring non credo che nessuno si sia mai messo a discutere sulla sua efficacia.
In quest' ottica hai ragione, la Muay Thai odierna è in effetti un' evoluzione diciamo scientifica di quella antica (che però non è il Krabi Krabong, attenzione: quella è la parte armata).
E se vedi qualche demo di Mae Mai ci puoi trovare ugualmente tecniche strambe e perlopiù inapplicabili, spesso folcloristiche quanto negli stili cinesi.
Però faccio notare che i thailandesi hanno evoluto la loro arte confrontandosi attivamente con tanta altra gente, e generalmente l' hanno presa a calci nel sedere.
E i thailandesi non sono propriamente dei colossi di uomini.
I cinesi, che hanno la popolazione più grande dell' Universo, per poter competere cosa hanno inventato? Il Sanda sportivo.
Sì, quello che in pratica pare kick boxing mista Muay Thai mista Lotta.
Dove siano finiti in tutto questo i loro mitici stili di draghi, liocorni e maiali no one knows it.
E il Wing Chun resta lo stile di kung fu più diffuso al mondo, quello efficace, quello con cui le donne si difendono... Mah, io dissento.

- non credo che per il semplice fatto che qualcosa non sia "da ring" sia inefficace a prescindere...
Giusto, infatti lo sport è una cosa, fare a botte "per strada" è un' altra cosa e infine combattere per la vita un' altra ancora. Vorrei che questo fosse ben chiaro.
In quest' ultimo mese ho avuto numerose conferme di questo, avendo visto varie scorrettezze in match o tecniche proibite eseguite da gente venuta a provare (che ovviamente non conosceva le regole sportive).
Sai cosa? Funziona tutto. In modo disastrosamente evidente.
Ma ho parlato spesso di questo: se cominciamo a parlare di combattimento per la vita, in cui si possa sul serio fare qualsiasi cosa possibile per arrecare il maggior danno possibile al nostro avversario, si scade in quella che io chiamo "modalità scimmia impazzita®", che è qualcosa di ben diverso dallo sport e credo dalle arti marziali in genere.
C' è gente che studia per davvero queste cose, e a me fa una gran pena.
Non mi dilungo di nuovo ma resta il nocciolo della quesione: il Wing Chun (e certe arti marziali) funziona solo grazie ai colpi scorretti?
E che si studiano a fare allora tutte quelle raffinatezze?
Perchè a me quando uno mi parla di colpo efficace perchè entra negli occhi lo mando a cagare seduta stante.

- Per quanto riguarda systema intendevo quantomeno il ramo vasiliev..
Questo? http://www.youtube.com/watch?v=9OouQ0RPs50
Perdonami ma io, con tutto il rispetto, non vedo alcun studio del combattimento in queste cose.
Non capisco cosa debba dimostrare prendere a pacche un manichino inerme.
Tira dei colpi fortissimi usando bene il corpo? Benissimo, chi lo mette in dubbio questo.
Solo che hai idea di quanta gente in tutto il mondo tiri dei colpi fortissimi?
Lasciamo perdere se usi solo i muscoli o non gestisca il corpo allo stesso modo: non fa alcuna differenza se fa finire a terra l' altro.
Sono cose interessanti per carità, solo non ci vedo nulla di speciale da fondarci uno stile.

- molti allievi di bayer comunque hanno recentemente iniziato a combattere in MMA.
Buon per loro. Quindi?
Questo autentica il Wing Chun come "uno stile vincente"?
Potrebbe, sì... solo se questi allievi vincessero regolarmente i loro match utilizzando solo il Wing Chun, allenando solo il Wing Chun, con i metodi divulgati per decenni nel Wing Chun.
Scusa non voglio fare il puntiglioso per aver ragione per forza, ma io è di questo che sto parlando...
Oggi tutti possono competere nelle MMA, ma nessuno si azzarda più ad entrare in gabbia con la sola esperienza del proprio stile cinese.
E' ovvio viene da dire... Già, ma lo è solo perchè ormai è appurato che se ad esempio non sai lottare uno con pochissima esperienza ti può portare a terra e sottomettere in men che non si dica.
E ripeto, una volta lì dentro tutti, indistintamente finiscono per combattere nel modo consueto, disordinato che sia, inconsapevole che sia.
Niente più "scontri terminati in 3 secondi" a suon di pugni a catena dopo deviazioni al volo...

- volevo porti i riflettori anche su questo canale. E' un istruttore di wc di chicago che ha avuto esperienze con boxe e wrestling, nonché lavora nelle forze dell'ordine... descrive un po' la sua visione del wc "serio" a mio parere
Esperienze di boxe e wrestling... Eeeeeeh già.
Non hai messo il canale però! :-)
Ma provo a visualizzare il personaggio: ben messo o addirittura culturista, avvezzo alle botte (boxe e wrestling abbiamo detto?), lavora in ambienti molto concreti e.. forze dell' ordine?
Magari gira con una pistola, un taser, e in squadra...
Ne ho parlato in un post specifico di questa gente che "picchia col Wing Chun"...
A me piacerebbe tanto vedere la "cinesina che ha inventato il Wing Chun, arte suprema di difesa con cui il debole può vincere il forte".
Cristo, non un bisteccone americano con esperienze di boxe e wrestling che lavora nelle forze dell' ordine di Chicago! Non so se mi spiego.

- Ti faccio un esempio: è più forte un pugile, un thai, un lottatore di mma, un "lethwei", un kickboxer, un bjj o un lottatore di savate?
Avevo discusso di questi confronti in un altro post: non stiamo parlando di confrontare diverse arti funzionali dichiaratamente efficaci nel combattimento.
Stiamo parlando dell' uomo del Wing Chun che si confronta con il pugile, il nak muay, l' mma fighter, il jiujitero, il savateur e così via...
Stiamo parlando di vedere una di quelle mirabolanti tecniche applicate contro gente che attacca e si difende usando queste altre tecniche.

Io credo che il Wing Chun abbia la sua dignità e applicazione in un certo tipo di contesto, francamente anche più di altri stili di arti marziali in cui si studiano cose ancora più nebulose.
Ma quando dall' altra parte si materializza qualcuno di un pò più avvezzo alle botte, certi studi si perdono nei meandri dell' inapplicabilità e lo dico senza odio.
Quello che a me infastidisce è la pretesa di essere uno stile di combattimento paragonabile alle arti funzionali, o quella di insegnare alle donnine a difendersi con agili movimenti fatati.
Questo è intollerabile, e ampiamente dimostrabile nella sua falsità.
E naturalmente vale per tutte le arti marziali in cui si studino movimenti contrari ai principi del combattimento reale umano.