lunedì 9 dicembre 2013

Le arti marziali e l' autocontrollo

Poco fa mi sono imbattuto nelle osservazioni di un utente di un forum: per farla breve questo ragazzo si chiede come si possa perseguire l' autocontrollo, imparare a gestire le situazioni stressanti (nella vita in generale) attraverso la pratica delle arti marziali, visto che dopo anni ha rimediato solo un infortunio piuttosto grave ma niente di quanto "promesso".

Ho pensato allora di trattare questo argomento dal momento che spesso genera malintesi.
La storiella la conosciamo un pò tutti, sempre grazie ai film: praticando le nobili AMT si apprende anche la meditazione e l' autocontrollo; Si impara ad essere sempre calmi e riflessivi anche nelle situazioni più drammatiche e a non incendiarsi come fiammiferi alla prima provocazione.
E naturalmente questo atteggiamento si dovrebbe ripercuotere in tutti gli aspetti dell' esistenza, nel noto Percorso di Vita che il marzialista persegue... imparando ad ammazzare la gente.

Siamo sicuri che la pratica di un' arte marziale possa donare questo tipo di autocontrollo?
Riflettiamoci un attimo: le arti marziali, di qualunque stile si stia parlando, si allenano attraverso la ripetizione di gesti.
Sono quindi un' attività prettamente atletica, spero che su questo non si discuta.
Nello specifico però trattano di combattimento (o almeno così si spera...) ovvero di situazioni stressanti sia a livello mentale che fisico.
E questa peculiarità finisce per migliorare la gestione dello stress, dovuto alla paura di farsi male ma anche alla necessità di rimanere lucidi e concentrati per la riuscita delle tecniche.
Il combattimento è una situazione molto specifica ma si da per scontato che saperlo gestire emozionalmente si ripercuota anche su tutto il resto.
E invece io non ne sono molto convinto.

Ho già spiegato in passato di come per affrontare con maggior tranquillità un certo tipo di situazioni sia necessario farci l' abitudine: più mi cimento in combattimenti o allenamenti "duri", più ci sarò abituato e saprò mantenere la calma nell' affrontarli.
E' una regola base dell' apprendimento.
Se mi alleno regolarmente nel dare e ricevere cazzotti, non mi prenderà il panico se mai mi dovesse capitare al di fuori di un ring o della palestra.
Questa però è una forma di autocontrollo abbastanza specifica, sebbene tra le più importanti visto l' argomento.

Anche chi esercita in modo completamente diverso migliora una forma di autocontrollo, e mi riferisco proprio alle AMT con le loro pratiche di forme di posizioni, ostentato controllo dei colpi o persino "meditazione" (spesso travisata...).

Tuttavia quello che chiedeva il ragazzo era qualcosa di molto più generalizzato, l' autocontrollo e la gestione dello stress a 360 gradi, nel lavoro e nella vita tutta.
E questo a mio avviso non è direttamente collegabile al saper gestire una scazzottata.

Essere dei gladiatori del ring porta essenzialmente a saper gestire un confronto violento e ad avere maggior autostima e determinazione.
Questi due aspetti valgono la candela già da soli, sia ben chiaro.
Ma quanto è assimilabile questo genere di stress rispetto a quello di un lavoro oberante o di un problema familiare?
In fondo qualsiasi attività sportiva può aiutare in questo senso: nuotare, fare arrampicata, correre... tutte attività che aiutano nella percezione dei propri limiti e nel loro superamento, nel controllo del proprio corpo ed emozioni e ancor di più nello scaricamento della tensione.
Perchè finchè si parla di attività atletiche, ognuna di essa fornisce un potenziale miglioramento caratteriale che vada aldilà del semplice gesto.

O dovremmo supporre che tutti i grandi campioni di Muay Thai o i Santi Maestroni cinesi che spostano la gente con l' aria dal sedere siano immuni allo stress grazie all' arte marziale?

(Tra l' altro mi permetto di osservare che proprio i sedicenti esperti di AMT, quelli che raccontano della Via e cazzate annesse, sono spesso i primi a dar prova di immaturità e scarsa gestione dell' emotività; E non tanto perchè ne siano meno capaci, ma proprio perchè pretendono di esserlo e lo dicono in giro).

La gestione dello stress, nelle sue varie forme, non passa in modo privilegiato attraverso lo studio delle arti marziali.
Spesso è tutta questione di auto-convinzione, che porta in effetti a dei risultati ma come lo potrebbe fare qualsiasi altra attività dal training autogeno alla meditazione (quella vera), allo Yoga e persino alla religione.
Perchè lo stress è una condizione prima di tutto mentale ed è lì che si può fare la differenza.

Per questo abbiamo praticanti che, essendo particolarmente appassionati e presi dalla propria arte marziale "dai saggi insegnamenti", si autoconvincono a tal punto da modificare il proprio atteggiamento nella vita, sforzandosi di restare calmi ed affrontare le cose con criterio.
E questo è un successo; Indiretto, ma effettivamente riconducibile alla pratica.
Però vorrei far notare che le stesse conclusioni le ho sentite personalmente raccontare da giocatori di biliardo, da alpinisti, da surfisti, da corridori ed altri ancora.
Tutta gente che dalla propria passione ha ricavato miglioramenti caratteriali, determinazione, rilassatezza e tutte quelle qualità utili a raccontare alle ragazze in hot pants di essere "uomini migliori"... :-)

Io lavoro male sotto stress, me ne sono reso conto più volte nel passato.
Quando sono messo sotto pressione, ho scadenze strette o un grave problema da risolvere vado "in panico", inizio a sudare freddo e commetto errori banali.
Come dovrebbe influire il saper fare a cazzotti in questa situazione?
O il saper fare una forma con grazia e precisione?
O l' aver rischiato la vita appeso ad un cornicione a mille metri nel vuoto?
La verità è che non c'entra un cazzo: ho affrontato il problema organizzandomi meglio, ponderando meglio la comunicazione e stabilendo paletti imprescindibili.

E questo è solo un esempio.
La ricercata gestione dello stress passa attraverso una moltitudine di pratiche e osservazioni che non hanno a che vedere con le arti marziali.
L' autocontrollo nelle situazioni di paura è una qualità piuttosto specifica e non assimilabile ad altro.
Gestire lo stress della vita si impara soprattutto... vivendolo.

18 commenti:

  1. Ciao soggetto. Mi interesso all'argomento Lotta da un po', diciamo ci capisco ancora poco. Tu scrivi parecchio in merito mi sembra. Non leggo subito tutto. Ho letto un paio di articoli. Se non erro ti concentri sul Falso e non sul Vero. Io cerco il Vero e preferirei partire da qui. Tu hai concluso (il Vero) non esiste? Sei comunque disponibile per confrontarti con chi pensa esiste? Io cerco il Vero della Lotta. Tu direi cerchi di comunicare. A farla breve: facciamo a botte via intelligenza? Che io imparo cosa è Lotta come minimo tentando di lottare, faccio prima. Non ho per ora nessun argomento finito, nessuna regola pronta, ma solo spunti. Ci stai, vero?

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  2. Non ho regole. Le vorrei. Le voglio. Ci credo alle regole nella lotta. Non trovo quelle vere. Riscontro verità nelle tue critiche. Noto io stesso per esperienza diretta del Falso in quanto esiste ad oggi nel Contesto Lotta. Ora sto divagando. Io vorrei provare a partire dall'inizio, e tu hai più esperienza di me. Penso ne uscirebbe un'ottima discussione. Ho tanti spunti frammentati. Incompleti. Vorrei diventassero degli Interi. Cosa ne dici se parto dal concetto di "intero"? Mi concedi di usare metodi non convenzionali nel dialogo? Meno forma. Più sostanza. Anche nel dialogo. Ok?
    Per me Intero = 4. Un esempio è questo: Vero, Non Falso, Non Vero, Falso. Questi 4 termini compongono Un Intero. Cosa significhi Falso, o cosa potrebbe significare, penso ne abbiamo un'idea simile entrambi. Evito una definizione. Cosa sia Vero, sulla carta, presumo potremmo condividerlo. Evito una definizione.
    Cosa è Non Falso. Non Falso è qualcosa di indirettamente vero, ma di cui si ignora se è tutto quello che abbiamo da sapere su un argomento.
    Esempio: tolgo un frutto dall'albero con un bastone. Funziona. Significa "è Non Falso" che io posso prendere il frutto col bastone. Semplicemente è l'unico modo che conosco. Ignoro ci siano altri metodi. Ma a me serve un metodo. Un riferimento. Magari ignoro pure di prenderla con le mani. Ma da quel giorno, per me, è Non Falso che la mela sull'albero si prende col bastone. In tutta serenità e senza pretesa è Vero. Infatti non lo è. Ma lo è indirettamente. Piccoli paradossi.
    Non Vero cosa è? Non Vero è chi finge qualcosa di Vero...solitamente con uno scopo subdolo. Un'esempio potrebbe essere la cultura dietro le "forme lotta animali" di diciamo...alcuni orientali. Ci giro alla larga se permetti. Io vorrei parlare di qualcosa di nuovo con te. Sembri disponibile e predisposto...a darmi una mano a capire un paio di cose. Vorrei evitare di passare per strade già battute. Proviamo qualcosa di nuovo, ok? Ah sì: mi serve il tuo consenso. La tua partecipazione. O non funziona.
    Ora sfruttiamo cosa ho detto: non sappiamo se è Vero che usare il concetto di Intero = 4 ci possa portare a delle Verità sulla Lotta. Penso però abbiamo capito che è Non Falso che se ci stai, possiamo usarlo come riferimento. In parallelo, sarà vero, che è il nostro metodo di andare avanti. Verità Minore certa, Verità Superiore dubbia. Logica. Io voglio logica nella lotta. E scienza. Mi aiuti a finire la mia formazione?
    Vero Intero = 4. Verità Minore = 1 su 4. Verità Superiore = 1 su 4. Manca 2 su 4. Concetti. Spunti. Vorrei ricomporre il puzzle. Penso di potercela fare, in particolare se mi aiuta qualcuno con più esperienza di me su tutto ciò che gira alla luce del sole sulle arti marziali. Io cerco cosa ancora si cela nell'oscurità: sono certo c'è tanto da scoprire.
    Se mi concedi anche di tradurre Lotta in Impatto...penso la mia intelligenza si troverà più a suo agio: Argomento Impatto. Sinonimo ipotetico di "Arti Marziali e...altro di simile". Ci stai? Attendo una sorta di firma di un contratto per fare questa discussione, manco fossi Er Demonio e senza permesso non ho modo entrare dalla porta di casa tua se non mi inviti. haha.
    Sai cosa? Penso sei proprio la persona giusta che cercavo da anni. Me lo firmi il contrattino per favore? hahaha. Tradotto: non trovo mai nessuno con i requisiti per fare un discorso "nuovo" nelle arti marziali. Un discorso che NON finisca in specifici binari già visti. Dove ogni mia argomentazione muore perché in tali binari cosa vorrei approfondire io, non trova posto.
    Dai dai, FIRMA. Non sia mai che scopriamo cose nuove, senza realmente inventare proprio niente.

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  3. Se io eseguo un Impatto, mi sto fondando su delle Regole. Sono varie, le regole. O tutti i soggetti impatterebbero uguale. Anche chi pensa di impattare senza regola, via inconscio, connette ad una regola. Ad una radice. Così a me sembra evidente è. Mi interessa studiare questo. Le Regole, le Radici della Materia Impatto. Infine, mi interessa capire se come io penso ogni tipologia di materia è DUALE. Ossia se è vero ci sono due modi per eseguire il medesimo impatto.
    Impattare con odio? Con cattiveria? Con rabbia? Ok. Bene. Incominciare a valutare sono 3 cose diverse intanto. Che danno 3 risultati diversi. Basate anche sulla fisica della materia. E infine che sono duali. E se non è troppo considerare sia possibile impattare di "energia" e di "anti-energia" con differenti conseguenze. Anche "morali", "legali"...secondo leggi di giustizia forse ignote...ma che in ogni caso condizionano la "resa dell'impatto". Oh sì: una sorta di Bene Impatto Duale che ad alti livelli fa sempre il Mazzo Tanto al fantomatico Male Impatto Duale. Cose da far risorgere gli anni ottanta per la gioia di grandi e piccini. E poi farsi altre domande che io stesso ignoro e per questo mi faceva comodo parlarne con qualcuno di preparato. Può essere questa una buona premessa per te su cui approfondire altro? Si noti: premessa Non Falsa. Ossia: è quel che è, ma di certo non è Non Vera, visto che non c'è trucco e non c'è inganno...che nel Non Vero...direi...c'è sempre. E il Falso? Il falso mi pare è sempre esplicito che falso è. Da tale si propone...e non può fare altrimenti. Di solito il Falso lo diventa il Non Vero una volta scoperto, dico bene? Spero vivacemente in una tua risposta sulle premesse da me formulate. Ciao Uomo.

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  4. Ciao soggetto, in tutta sincerità io posso anche accettare il dialogo, ma ti chiedo di essere un pò meno nebuloso nello spiegare dove voglia andare a parare.
    Se non l' hai capito io sono un tipo molto pratico, non mi piace giocare con le parole o coi concetti astratti; Non riguardo a questo argomento, perlomeno.
    Pubblico ugualmente i tuoi commenti perchè magari qualcun' altro ha capito cosa intendi e può replicare.
    Per quanto mi riguarda risponderò a domande precise senza divagare.
    Con rispetto eh.

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    1. Altra questione: per fare una domanda precisa, io dovrei avere idee chiare. Non ne ho. Non c'è il colpo di scena in cui alla fine svelo il super segreto super invincibile della lotta. Perché poi raggiunta una certa soglia di dialogo "in questi lidi del combattimento" sfocia tutto in presa in giro dell'argomento stesso, forse vista l'alta delusione di tanti degli ultimi anni. Sono d'accordo con te: non c'è niente da inventare. Penso invece ci sia molto da scoprire. Motivo? Istinto. Perché dovrei rinunciare a esso per omologarmi ai modi contemporanei attuali? E allo stesso modo: io pratico sulla base di cosa mi pare è "giusto", e possiamo definire serenamente i miei risultati scadenti perché spesso assenti di pratica per riflettere su come fare prima di agire. Ossia finisce mi alleno col corpo poco e ragiono per ore tentando di capire cosa mi sfugge (allenando l'intelligenza?). Non consiglierei a nessuno di fare come me. Ciò non significa che alla lunga io stesso non avrò risultati. Cos'è questa necessità estrema di "un singolo assolutismo"? Introdurre nel settore il concetto di "assoluto parallelo lecito", potrebbe aiutare a tracciare nuove strade non scoperte. Strade non scoperte. Ben diverso da "strade inventate" che non esistono. Io in teoria per chi ha una certa esperienza potrei essere dal suo punto di vista "il tizio concettualmente paciocco che ha appena iniziato, e ancora spera in cose che con l'esperienza si scopre sono boiate". Può essere vero. Come anche no. Dunque in rappresentanza del Mondo Paciocco della Lotta, io ti dico: io non mollo. Continuo a lottare fino alle prove. Non mi arrendo dove si sono arresi altri. Ora il problema è se seguirò da solo, o se qualcuno si confronta con me. Se lo fai, già dimostri alla mia prospettiva che ci capisci qualcosa: chi non ci capisce niente delle cose, davanti al diverso, sclera e se ne va. Altrimenti poi si ricorda che non ha capito "assolutamente tutto di tutto" dell'argomento.
      Sinceramente: piuttosto che niente, spero di ricevere qualche "colpo basso" sulle mie argomentazioni. Così faccio esperienza e posso capire meglio qual'è il mio punto di vista. Dunque chi vuole rispondere senza rispetto, si accomodi, non mi scandalizzo. Tu vieni a me con ogni colpo, "ditate su occhi e calci su palle concettuali" compresi. Che io mi so difendere uguale...per lo meno...concettualmente! haha
      In merito agli interi: i miei due ultimi messaggi sono "in asse" diversa rispetto gli altri che ho scritto. Si nota? 4 direzioni verticali della materia. Intere. 4 sviluppi da portare avanti in parallelo. Se è mai stato detto, è cosa nuova. Ora smascheratemi come i cinesi, o scopriamo se ho qualcosa di nuovo. Ci state? Ripeto: si nota che sono "concettualmente diverso" ora? Perché accade? E terzi si accorgono di avere 4 lati interi della propria personalità...e vita? Io penso di accorgermene. Ci ho lavorato per anni. Fuffarolo o...? A voi smascherarmi. Ma se mi chiedete il mio parere, non sono qui per fare il buffone. Ci perdo ore, con fatica, su queste cose da anni. Mostro solo la mia disponibilità. Dicendo: se il buffone sono io, smascheratemi pure. Sarebbe giusto così.

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    2. Spero non ti dispiaccia se aggiungo altro: immagina la "lotta" come un assolutismo. Non come relatività. Ora immagina sia come una lingua. Io posso essere preparato e aver studiato su altri assolutismi, fingiamo "so l'italiano e così so gestire il suo -ceppo/radice assoluto-". In automatico, non mi rende un buon pensatore nella "lingua della lotta"...e fingiamo sia una "lingua africana". Le dinamiche sono diverse. Sia nella pronuncia del suono che nella cadenza. In ogni caso, in tutta sincerità, ho tentato di confrontarmi tante volte con terzi, ma spesso sembrano non avere resistenza. Si stancano subito. Io ragiono a 4 lati. Mente. Corpo. Intelligenza. E... "lato Oggetto" (o in caso "ego"). Dunque per raggiungere un risultato perfetto, bisogna passare per un risultato intero. Quadruplo. A "quattro teste".
      Alla fine non voglio insegnare niente a nessuno, sia chiaro. Ancor meno a te. Sono certo ne capisci più di me. Tutte queste "basi concettuali" che metto è solo per tentare di fare un ponte tra la mia esperienza personale e quella altrui. Spero si capisca. Di solito non mi riesce mai. Il mio interlocutore sparisce. Cerco sempre gente che pratica in certo modo. Non novizi. Gente che VIVE la questione. Che viverla si presume dia ESPERIENZA...anche senza capirci niente delle "basi/radici" assimilate. In ogni caso io sono di Venezia. Se qualcuno in zona anche di persona è interessato a dei confronti, io ci sono. Che onestamente per ora di andare dentro nelle palestre a fare "sfide "concettuali"...non mi pareva il caso. Ho tentato confronti sull'argomento via internet. Ma potendo mi piacerebbe parlarne di persona senza dover accettare nessuna convenzione/dogma altrui. E io in casa di altri senza invito, non entro. Etica mia. Te mi hai invitato in "casa intelligente tua". Se mi inviti pure sull'asse dietro, in "casa oggettiva tua", sarebbe il top. Sul lato oggetto/oggettivo sono tutti molto CHIUSI in questo settore. Vorrei capire perché. Io sono l'opposto.
      Ah: la mia intenzione è prima o poi di fare agonismo nel settore. Seriamente.

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  5. Ok Grazie. Però abbi pazienza. Dura essere meno nebuloso cercando il nuovo e senza sapere dove voglio andare a parare. Cosa c'è già l'ho visto. E come ragioni tu l'ho capito. Appunto per questo ti ho scritto parlando di "botte concettuali", perché in teoria rappresento in ogni caso "la fuffa ormai smascherata, uno che ancora cerca illusioni nel senso della lotta". In ogni caso, domanda secca: lasciando perdere le forme, mi pare evidente che ad egual allenamento di vari individui non corrisponde medesima resa. La spiegazione completa? Perché dovrei accontentarmi di cosa già viene affermato? Fino magari alle brutte scuse come magari "ma abbiamo genetica diversa"? Io non ci credo a cosa mi viene propinato ad oggi. In teoria sono informato. Se svolgiamo tutti lo stesso regime di allenamento (alimentazione compresa), non otteniamo gli stessi medesimi risultati. Scommetto c'è qualcuno che saprebbe negare pure questo. Su che base? Voglio le basi. Le regole. E in caso lo smascheramento dei "Nuovi Ciarlatani". Regole citate esplicite. Chiare. Comprensibili. Senza necessità di fede. E non ti far problemi: manca in caso di rispetto quanto ti pare, se pensi di aver ragione, per quanto mi riguarda è giusto così. Proprio in considerazione per la tua posizione, la tua risposta la trovo ottima. Altrove non avrei ottenuto manco questo. In ogni caso quanto di cui vorrei parlare io è "resa dell'impatto". Del colpo. E perché dovrei aver "fede" (che non esiste avrò) nelle pratiche attuali solo perché danno un apparente miglior risultato del passato, se il mio istinto mi dice qualcosa ora non va e dovrei cercare altrove. Se non sono stato chiaro proverò a spiegarmi meglio.
    Ma in ogni caso: se poi viene fuori che anche le pratiche attuali sono una perdita di tempo...in quanti lo accettano serenamente? Scommetto non tutti, vista la fatica spesa.
    Disponibilità tua permettendo, spero di poter approfondire il discorso, perché di solito scappano tutti chiusi a riccio su questi argomenti e io sento puzza di bruciato quando accade. Saluti e grazie per aver risposto!

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  6. Io studio quattro tipi di Impatto. Impatto di Corpo. Impatto di Intelligenza. Impatto Mentale (percezione). E Impatto Oggettivo (oggetto = volume, forma, suono, odore, sapore, "ego").
    Integro i concetti precedenti in caso interessi a qualcuno, visto che hai invitato terzi a rispondere a cosa ho detto. Poi studio il tutto "su base assoluta". E "questioni" sull'energia e sui "quanti". "Questioni" su 48 macro assoluti, che ne contengono altri. E dunque per me, la resa perfetta, è allenare 48 volte lo stesso impatto a "gradazioni diverse". Una sorta di allenamento "a matriosca". Dei 4 tipi di impatto, uno è solo per la difesa/offesa personale. Uno è per ambito sportivo. Uno è il senso di certe arti marziali "tradizionali", ossia "l'impatto mentale". Movimenti atti a trovare percezione migliore. L'ultimo tipo di impatto diciamo ha "valenza da esibizione". Ottimo per fare i film di arti marziali. Con "corpo" intendo: acqua, terra, fuoco, aria, etere, e "tripla stringa". Gli elementi "quasi macro" di cui ritengo è composto. Ricercando e testando per anni, mi sono dato delle risposte. Ad esempio al senso delle "cineserie". Penso di avere nuove risposte integrative mai sentite in merito all'origine dell'inganno. Io distinguo pure materia persona, da materia radice, da materia vitale, da materia canale...e da altri attributi materiali. Conoscenza per me = 6. Persona per me = 8. Cerco confronto con altri per finire prima il lavoro che tento di fare. Convinto di poter trovare "il vero"...e poi usarlo per "la resa di impatto perfetta", che esigo. Non mi accontento di meno.
    Ah! Hai presente quelli che fanno le dimostrazioni prendendo cartoni di un certo peso, stando rigidi e fermi? La loro resa vale solo 1 su 4 lati. Lati autonomi. Non significa che vale un quarto. In realtà in altra situazione non avrebbero la stessa resistenza. Io la chiamo "resa di ghiaccio, direzione dietro". E in particolare funziona solo con persone consenzienti. Ciò che fanno non è realizzato nel macro assoluto più importante, dati 48 macro assoluti, a mio avviso unici esistenti in natura (in materia) e di conseguenza non è utile in ogni situazione.
    Nella sostanza: non ha l'utilità proposta. Riesce loro solo rimanendo statici. In "contesto ustione" non è per niente utile, anzi, al primo "colpo d'ustione" incassato, anche di media potenza, vanno giù. Le "risse" o problemi da strada, sono tutti "impatti d'ustione". Bruciano. Ecco perché le arti marziali "tradizionali", che sono impatti mentali, fondati sul "fresco drenare", non funzionano. Può essere interessante per te cosa io studio da anni? Ritengo potrebbe integrare le ricerche di molti quanto sto sviluppando. In tal caso avrei piacere a condividere in pubblico o privato le mie argomentazioni al fine di completarle con chi ha interesse.

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  7. Uhm... io continuo a non capire esattamente di cosa tu stia parlando, limite mio o spiegazioni troppo astratte le tue.
    Comunque provo a risponderti per quello che ho capito.

    - Ad egual allenamento non corrisponde medesima resa. Legge naturale, applicabile in toto a qualsiasi campo della vita.
    Avevamo compagni di classe dall' asilo all' università, stessi maestri, stesse ore nelle stesse materie: perchè alcuni oggi sono rimasti ignorantoni ed altri lavorano al MIT?
    Per tutta una serie di motivi che riassumo molto in breve: predisposizione; interesse per il tal argomento; ambiente familiare, in ogni senso; fortuna/sfortuna nella propria storia (problemi extra studio); tempo dedicato; metodologia personale di studio e di comprensione delle cose; concezione stessa della vita (scala delle priorità e dei valori); mille altre cose legate all' individuo...
    Ci si può discutere per ore. Ma aldilà di questo, il parallelo tra scuola e stile di arti marziali sarà: c'è differenza tra studiare in una tribù aborigena in cui si parli di spiriti e dei, e in un istituto scientifico. Banale, ma è proprio di questo che parlo.
    Prendi 100 persone a caso, di qualsiasi estrazione, età e sesso e fagli praticare per n anni uno stile marziale di quelli che denigro.
    Ad altrettante 100 fai praticare una disciplina funzionale, seguendo allenamenti dettati dalla scienza e non dalla "fede".
    Poi vediamo IN MEDIA quanti di loro siano abili nel combattimento o più semplicemente abbiano rispettato i presupposti della data pratica.
    Perchè io non sto parlando di bene contro male, io sto dicendo che nelle AMT si raccontano tante palle e la gente è INCOERENTE. Soprattutto riguardo al combattimento, visto che di questo trattano le arti marziali.

    - Dici che ci sia molto da scoprire. Riguardo a cosa?
    Tutto quello che l' uomo può fare in una situazione di combattimento, armato, a mani nude, usando piccioni da battaglia o vestito da giullare... si è già verificato nella storia.
    Siamo legati a leggi fisiche del nostro universo, non ci si scappa. E con esse anche a tutto il corollario fatto di biomeccanica, psicologia, strategia...
    No, la "soluzione" non è "la Muay Thai", "il BJJ" e così via. Sono solo metodi.
    Però sono scientificamente dimostrati essere più che adeguati rispetto ad altro.
    Poi un Maori domani si può svegliare ed "inventare", o "scoprire" se preferisci, un suo sistema di combattimento basato sulle sue tradizioni e vocazioni, chi dice il contrario: solo che si scoprirà non aver nè inventato nè scoperto proprio nulla di nuovo: uno Yanomano nella foresta amazzonica si è svegliato lo stesso giorno con illuminazioni simili, e al dunque (si prendono a botte) si vedrà che non faranno proprio niente di innovativo, anzi.
    Questo è quello che fanno le centinaia di maestri che si inventano il proprio stile, nella convinzione di aver aggiunto un tassello di più di altri.
    E invece si tratta di un atto egoistico, strettamente legato alle proprie esperienze e concezione della vita.
    Facci caso, TUTTI i praticanti di qualsiasi cosa che siano abbastanza fanatici, si autoconvincono di aver compreso nel profondo la propria pratica rispetto alla "massa ignorante".
    Ed è vero! Perchè si tratta di una sensazione molto personale, è una questione psicologica (ed è giusto che sia così).
    Quello che manca però è il confronto, i dati numerabili e verificabili.
    E se non parliamo di "dati", di "numeri", di... FATTI... ognuno si può convincere a ragione di qualsiasi cosa e non c'è più nulla di cui discutere.

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  8. - L' esempio delle lingue è interessante... se l' ho capito.
    Però vedi un conto è la comunicazione tra persone che parlano lingue diverse (ma ognuno parla correttamente la propria), un conto è la "comunicazione" in sè.
    La comunicazione segue leggi precise, anche da quelle non ci si scappa: il tutto si riduce ad un' INFORMAZIONE che deve essere COMPRENSIBILE ad altri.
    Ci sono parole, grammatica e pronunce diverse ma alla radice il "passaggio di un' informazione" segue regole naturali imprescindibili, che si parli in codice binario o in latino.
    Alla fine le lingue sono già "metodi funzionali alla comunicazione", così come le discipline funzionali al combattimento affrontano quest' altro argomento.
    Poi ci può benissimo essere una lingua più difficile... fatto sta che tra cinesi si capiscono alla perfezione, anche con una scrittura per molti assurda.
    Quindi il parallelo con le AMT in realtà non sussiste, non per quello di cui discuto.
    E' come se stessimo imparando a chiedere in inglese "a che ora passa il treno"... usando le stringhe delle scarpe: cazzo c'entra?
    Alla lunga magari un modo per farmi capire lo trovo... però che panegirico ragazzi.

    - Perdonami ma il resto del tuo discorso è aldilà della mia capacità di comprensione, e come ripeto io non amo elucubrare in modo astratto.
    Non sto parlando di concetti, parlo di cose molto pratiche e di come queste vengano presentate, appunto, in modo astratto e spesso liberamente interpretabile dal singolo; Cosicchè un praticante di CinCiunCiao possa raccontare e raccontarsi di essere un formidabile combattente senza mai confrontarsi o usando a piacimento la faccenda dei "principi", oppure dire di essere un uomo "più valido" (?) di altri in nome di ideologie new age e pratiche introspettive personalissime.

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  9. Argh. Il problema è che io condivido cosa tu dici. Ma sono ancora convinto il mio sia un discorso "a lato". O in caso, facciamo che non lo capisco e penso di capirlo. Ho voluto aspettare un po' a rispondere per vedere cosa elaboravo nel frattempo. Per ora non trovo nulla.
    Ascolta. Diversi modi assoluti di allenarsi. Ad ognuno, la sua relativa resa. Diversi assoluti. Diversi relativi, facciamo uno per assoluto.
    Io con "tanto da scoprire" parlo proprio di "assoluti" modi diversi di semplicemente fare quel che si deve fare. Applicato a ogni settore della vita.
    E come se parlando di musica, qualcuno dicesse "la classica è la sola musica che esiste, io la studio...vedo chi se la cava...e chi fa schifo...e finisce lì". E poi invece ci sono pure altri generi.
    Rende questa?
    In ogni caso appena ho tempo mi preparo un argomento fatto bene e te lo inoltro. Anche solo per essere smentito sai.
    Per il resto...cos'hai contro l'astratto? Non trovi sia uno dei sei modi di avanzare nelle cose?
    Io ne studio sei.
    Cultura. Scienza. Astratto. Necessità (bisogni). Riflessione (sociale). Obbligo.
    Che te ne pare? Prossimamente appena ho finito un lavoro che mi prende tutto il tempo necessario, vado a praticare in modo costante. Ogni giorno. Da qualche parte. Al massimo se ne riparla quando inizio a essere più "concreto" e meno per i fatti miei. Vado a conoscermi bene la realtà ai fatti dei contesti che ci sono in circolazione. Magari poi cosa affermo vale di più. O forse no. Dipende.

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  10. Iniziando da prospettiva più generale: tu non pensi che ogni approccio possa portare alla "massima resa" se ricercato bene? Una sorta di "tutte le vie portano là, in fondo". Astratto. Perché funzioni basta non mettere il punto della situazione. Vale nell'intelligenza come nell'allenamento corporeo. Non credo nemmeno sia questione di fede. Ma di insistere. In ogni caso capisco che non mi sono spiegato abbastanza bene...ammesso io abbia qualcosa da dire, naturalmente. Ritengo di sì. Ma è inutile insistere per me su questo punto. Al massimo devo riuscire spiegarmi meglio io.
    A me piace l'approccio scientifico sia chiaro. Però penso che in quel caso servono assolutismi marcati, e non relatività a mio avviso insufficienti, per poter capire ogni cosa.
    Penso si crea un'analisi sfasata, se si pensa di essere tutti nello stesso "metro assoluto", e che dunque siamo legati alla medesima relatività. Io sono convinto esistano molteplici assoluti paralleli, che condizionano la fisica della materia. E questo, crea paradossi se si analizza male la situazione. Ah, la faccenda della "predisposizione" mi sta un po' stretta.
    Proviamo da qui: io realmente cerco l'approccio scientifico, ma per fare qualche ricerca, sono costretto ad usare anche l'astratto per comunicare con terzi qualcosa che ancora non ho totalmente definito.
    Mal che vada insisto a fare le mie ricerche applicate, e ti giro i dati il giorno che li ho. Qualcosa di esplicitamente concreto.
    A me serve precisione. Non mi accontento che qualcuno mi dica: ci sono vari livelli di potenza con cui si può tirare il colpo. Tu dici "debole", "medio", "forte"...a qualcuno...e in automatico sa modulare varie intensità di colpo.
    Io voglio sapere tutto quello che c'è dietro. Non sminuisco cosa già c'è, voglio di più. E ritengo ciò che già c'è, per quanto vero, se estremizzato in assoluto...diventi falso...nel negare altri assoluti a mio avviso esistenti.

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  11. Mi spiego ok? Rinuncio ai miei argomenti perché affermi non ti ci trovi gran che. Mi limito a parlare di punti di vista in comune. Sono convinto prima o poi si arriva alla questione che citavo io. Magari in modo indiretto.
    Idea: chi si allena, chi fa ogni cosa, fa PERNO su un "assoluto materia".
    Alcuni permettono il risultato. Altri no.
    In origine, le tradizioni di arti marziali oggi nel mondo, erano altro. Diciamo che parlo in particolare delle "cineserie".
    Altra idea: la regola della rotazione dell'assoluto. Ciò che è vero e sussiste di era in era, dopo un po', cambia...e porta solo autodistruzione. Chi rimane legato al passato, diventa illuso. Incoerente.
    Considerato un metro di 8 assoluti, 1 è costante. Attivo in eterno. 1 è quello "di turno". Esso stabilisce la fisica della materia. Gli altri 6, sono "fuori fase", se ricercati portano al risultato "nullo". Un tempo però erano loro, a essere di turno. UNO alla volta.
    Ciò che dunque è oggi "cineseria", un tempo, non chiaro quando...si potrebbe parlare di tanto tempo fa, aveva una sua resa. In particolare sulle questioni degli stili di lotta abbinati agli animali. Animale X che vince su Animale Y. In tale "fisica diversa", aveva un significato scientifico. Oggi invece, tutto questo, è illusione...e buono solo relativamente per...diciamo dare dimostrazione...il problema è...che viene solitamente tutto logorato dalla pretesa di dire che quella è verità assoluta. Quando al massimo è solo verità relativa. Lo fu assoluta. Ora non lo è più. Portata fuori asse, diventa una buffonata. Penso si chiami legarsi al passato che non sussiste più, e non adattarsi ai tempi presenti.
    Il perno "sull'assoluto sbagliato", è quello che da la convinzione assoluta, che ritengo tu giustamente riscontri CIECA...in tanti che si ostinano a gestire le cose in un certo modo. Evito di essere preciso. Citi tu tantissimi casi del genere.

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  12. Ah, altra cosa. Io intendo fare agonismo sul serio. Solo che prima ho un lavoro da finire che mi prende molto tempo. Preferisco scindere le due cose e farne una alla volta. Mi interessa sicuramente il contatto pieno. La disciplina agonistica dove ci sono più variabili in gioco. Tu che faresti al posto mio? Sono di Venezia come dicevo, e mi sto informando su cosa c'è in giro. Non ho ancora deciso dove andare. Stavo valutando anche semplicemente di fare della boxe. Facciamola breve: tu secondo tua esperienza diretta, cosa mi proponi?

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  13. Spero non sia un problema il mio approccio a "messaggi spezzati". Le cose mi vengono in mente dopo aver scritto. Secondo mia teoria, esistono molteplici sensi assoluti delle arti marziali. Essi cambiano con "l'assolutismo di turno". Dubito che il senso delle "arti marziali della realtà che viviamo ora" sia la "pace dei sensi".
    Riscontro altro. Come penso riscontra chiunque pratica sul serio. Non ti escludo che mi farei il viaggio volentieri ovunque sei in Italia solo per poter parlare in senso pratico di cosa intendo. Dunque con leggero contatto agonistico sportivo. Leggero, altrimenti dubito si capisce gran che. Io spero prima o poi di trovare gente disponibile ad aumentare in progressione specifica l'intensità dei colpi dati...ma con analisi "scientifica" a lato. Una scienza che ancora non esiste. Semplicemente più completa. Niente fede. La fede manco è possibile in certi casi. La sostanza "il senso di ogni cosa esiste", cambia in base alla realtà di turno. La realtà è stabilita dall'assolutismo di turno. Unico. Ruota. Secondo cicli specifici. Questa l'idea. Poi la pratica e come si coniuga la pratica con l'idea senza restare SCISSA...è un'altra storia. Che spero di vivere presto in prima persona con altri praticanti di arti marziali.

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  14. Bah non credo che il wc difetti in se e per se..trattasi di sparring..
    Per quale motivo roberto non ha usato tutto il bagaglio del wc?
    Forse perche non sarebbe stato uno sparring ma un eviramento per il thai..
    Per questo vorrei fare un fight club real..magari in un isola(tipo film)
    E ricreare le condizioni ideali per queste a m che in italia nn si possono fare per questioni legali.
    Anche io piu volte ho sfidato gente come puccioni in un contesto no rules e le risposte sono due

    1) puccioni voleva chiamare i carabinieri
    2)perche vorrei far male puccioni?perche antipatico..?


    Non vale mai la pena..quindi a livello di sparring la lotta prevale sempre..esattamente come in una amichevole italia san marino il san marino vince 2 a 0..
    Cmq lotta per lotta..anche in terra e' molto meglio il judo o la greco romana..
    Si mi sta parecchio antipatico questo culto del brasile esattamente come mi e' antipatico qualsiasi eccesso..
    Bjj e' una disciplina..non un a m
    Ma che un braziliano mi ha fregato la ragazza?
    Ahah..no..io ho un amico luca melis cintura nera di bjj con fabricio nascimento..che fece fuori alberto diaz..
    Luca fece alcuni stage e considera il bjj uno splendid modo di stare in forma..ma non azzarderebbe mai un confronto serio con uno come salvatore..

    Lo sparring non fa testo nella lotta..
    Diverso lo sparring kick o boxe..doce gestisci il contatto

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    1. Ah ecco, il wing chun non si può usare in sparring, o in un match full contact, perchè l' altro verrebbe "evirato".
      E' talmente micidiale che per mostrarlo bisognerebbe uccidere l' avversario, su di un' isola.
      Chi sfida un "vero" praticante di wing chun, poi chiama i carabinieri.
      Chi pratica wing chun ha un potere talmente grande tra le mani che si chiede perchè dovrebbe fare male a tutti gli altri.
      Lo sparring è tutto un gioco, perciò vince sempre il bambino grasso; I veri uomini lo sanno e lasciano fare.

      Questo è in sintesi il messaggio che ho recepito dalle tue parole, e senza offesa ma non mi sembrano grandi argomentazioni.
      Senza contare il fatto che se ti sta sulle palle il "culto del Brasile" (eh?!!???) sta bene, ma non cambia i fatti.
      Tra l' altro non capisco perchè tutti insistano su questa cosa del BJJ che pare non servire a nulla... Io non sostengo il BJJ come non sostengo nient' altro, faccio solo un' analisi dei FATTI VERIFICABILI: i fatti che dicono che a terra non è mai bello andarci ma se ci vai e sai cosa fare puoi smontare ogni cineseria.
      Ah già ma siamo sempre lì... le dita negli occhi, le palle stritolate, gli sputi, i coltelli, gli amici... insomma, le vere arti marziali cinesoidi pare funzionino quando si può ammazzare l' avversario con queste cose: e allora il 99,9% di tutto quello che si studia a che serve?

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    2. non c'entra con il post ma guarda questo canale youtube :
      https://www.youtube.com/channel/UCxrd1I7wmE2chwpoqD4DSTA

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