sabato 11 maggio 2013

Un classico: le tecniche ispirate dagli animali

Stavo riflettendo sulle varie cazzate perpetrate negli anni nelle AMT e mi è venuta in mente in particolare la storia delle tecniche ispirate dagli animali.
In alcuni stili (manco a farlo apposta cinesi... tre quarti delle stronzate marziali arrivano da lì) si dice che gli antichi maestri abbiano osservato i combattimenti o le movenze degli animali per trarne ispirazione e riproporre il tutto in chiave umanoide.
Per quanto possa sembrare poetica o affascinante questa cosa, l' unico senso che gli si possa dare è di tipo folcloristico: purtroppo molte persone non hanno ancora recepito questo punto e credono davvero che un Homo Sapiens acquisisca abilità combattive speciali imitando scimmie, colibrì od onischi (detti porcellini di terra).

Tra le mie passioni (per fortuna ne ho molte altre aldilà delle arti marziali) ci sono anche i documentari sull' etologia e non parlo di Wild o programmi per bimbi su Dmax.
E chiunque abbia il buonsenso per giudicare obiettivamente cosa facciano gli animali, si renderà conto che di cose da cui trarre ispirazione ce ne siano effettivamente tante... meno quelle raccontate nelle AMT.
Vediamo qualche esempio.

- La prima e fondamentale osservazione riguarda una questione evolutiva base, l' individuo "migliore" vince: il più forte, il più sano, il più adattato, il più scaltro... il cosidetto maschio alpha, il capobranco, quello che fa il culo a tutti gli altri.
Sì, è il più forte.
E' il più aggressivo.
E' quello che quando combatte vince, e lo deve fare spesso.
Sa combattere, lo ha imparato fin da piccolo, facendolo, e ora pesta tutti.
Posto che non sia comunque molto accurato paragonare animali come i maggiolini agli esseri umani (tranne svariati casi, ammettiamolo), sta di fatto che i saggi maestroni cinesi avrebbero dovuto capire che se il tuo avversario è grande, grosso, incazzato ed avvezzo alle botte, non basterà tutta la tecnica di questo mondo a te piccolo omino flaccido.
Nota a parte: io sono abbastanza sicuro che questi maestri si allenassero per essere fisicamente forti prima che tecnici, mentre oggi la maggior parte dei praticanti crede che conoscere l' angolo X e la posizione Y colmi qualsiasi gap... ma ho già esposto cosa penso della diffusione odierna di questi stili circensi.

- Gli animali sfruttano le loro peculiarità genetiche, fisiche e strutturali.
Un quadrupede scalcia, perchè quello è un suo colpo efficace; un felino graffia e azzanna, perchè quelle sono le sue armi; Una scimmia morde, strappa, colpisce a cazzo e fa un sacco di male perchè ha le mani libere per farlo.
Ognuno è adattato a fare delle cose e NON altre.
Non c'è alcuna ragione sulla terra per cui un Homo Sapiens dovrebbe mettersi a tartaruga, a stambecco o ad alca impenne.
Tanto più che chi prova a fare certe cose contro un altro tizio che invece combatta come un essere umano, le prenderà di sicuro.

- Quando un animale è piccolo e sfigato, non diventa il Re della Giungla allenandosi a fare forme o respirando in modo curioso: si nasconde oppure ha una cavolo di arma segreta che invita gli altri a farsi gli affari propri.
Il veleno è una di queste, per cui un essere poco versatile come un serpente può permettersi di fare il bullo nella foresta.
Un solo colpo buono (un morso) e ha vinto: no, non è vero, lo ammazzi lo stesso ma poi lo raggiungi a breve, e i tuoi amici lasceranno in pace i serpenti ringraziandoti di averglielo fatto capire.
Buon per loro.
Ci sono animali che sfruttando questo fatto si vestono coi colori del serpente di prima anche se non sono velenosi, così i bulli li lasciano in pace durante la ricreazione.
Ergo, se il tuo aspetto è quello di uno da lasciare stare, non ti prendono di mira.
Nel nostro caso se sei un nerd con gli occhialoni, pallido cadaverico, con il fisico di una limaccia e l' atteggiamento remissivo sarai il primo sulla lista di quelli da picchiare.
Figuriamoci se poi racconti in giro di fare "il wing chun, uno stile cinese full contact adatto a tutti e che richiede solo la tecnica".

- La maggior parte degli animali che hanno scontri violenti sono armati: corna, unghie, canini... non fanno a botte e basta.
Già, anche i primati a noi più simili hanno nel morso la loro prima risorsa offensiva.
Le armi sono universalmente quel qualcosa che da il vantaggio sugli altri e gli animali si vedono bene dallo scontrarsi con chi è "armato", se non è necessario, perchè sanno a quali rischi vanno incontro.
Non c'è nessuna ragione per credere che bastino i pugni cinesi per avere la meglio su un tizio con un coltello.
Non a caso, nel mondo e nella storia (compresa quella cinese), la gente che vive davvero in ambienti a rischio gira armata, altro che studi decennali della forma del pangolino e del fulmine di Pegasus.

- Gli animali che non hanno armi, o non sono veloci, o non sono aggressivi, o sono piccoli e neri e sfigati... si nascondono.
Non cercano le botte, si mimetizzano, spariscono dalla circolazione ed escono a fare la spesa dove e quando non girano i bulli.
Non possono farci niente se sono così e quindi fanno l' unica cosa intelligente che resti.
Un uomo o una donna dovrebbero ammettere senza vergogna che se sono nani, afisicati e pacifisti i bulli gli daranno un sacco di botte, dannazione.
Non basterà fare la boxe cinese col saluto antico del tapiro malese.

- Quando i predatori attaccano in branco, vincono.
Tante prede si salvano ma c'è sempre lo sfigato di turno a cui tocca pagare per tutti, e gli fanno il culo senza tanti ringraziamenti.
Normalmente è proprio il solito "nerd sfigato", malato, il debole della situazione: e lo mangiano vivo. Lo aprono proprio.
Deve essere molto particolare osservare te stesso come sei fatto dentro e vedere qualcuno che se ne ciba.
I predatori lo sanno chi è il debole, non vanno di certo a rompere le palle al più grosso e cazzuto: ma se decidessero di attaccare proprio lui, lo farebbero in tanti.
E c'è gente che crede davvero di studiare qualcosa per difendersi a mani nude contro più aggressori...
Glielo hanno detto i cinesi.
Noto popolo individualista eh...

- All' elefante non rompe le palle nessuno.
Primo perchè è grande, grosso e armato. Secondo perchè è pure furbo e non gira da solo per fare il gradasso.
Se fai "l' antica arte cinese inventata da una donna (pensa te!), che proprio essendo debole e minuta codificò uno stile adatto a sconfiggere quelli grandi, grossi e armati", vedi di raccontartela giusta... stai giocando, ti stai divertendo, ma non credere sul serio di poterle dare all' elefante.

- In natura esistono molte femmine pericolose e letali anche per i maschi.
Certo, soprattutto tra gli insetti, gli esseri viventi più vicini ai maestri cinesi...
Giuro di aver letto di qualcuno che sosteneva l' autodifesa femminile dicendo che in natura sono le femmine ad essere più aggressive e pericolose.
Non so se sia chiara la strumentalizzazione di questa realtà: paragonare, solo quando fa comodo, la ragazzina fashion media di 50kg ad una leonessa o ad una mantide religiosa.
Le femmine animali, dagli insetti in su, hanno caratteristiche e vivono una vita completamente diversa da quella di Hanna Montana.
In natura non c'è il bene o il male, ma soprattutto non c'è nessuna cultura civile paragonabile a quella umana della nostra società; E' una cosa talmente superflua che mi vergogno di doverla scrivere.
In natura qualsiasi animale femmina uccide altri animali per cibarsi, combatte per difendersi, è avvezza a tutto questo per istinto... e magari ha pure dimensioni e aggressività doppie rispetto ai maschi per genetica.
Ora, paragonare un ragno Nephila alla vostra sorellina personalmente lo trovo eccessivo, al limite l' ex moglie.
E se poi vogliamo parlare di donne che si difendono agevolmente ma queste donne sono delle Big Mama afro-americane... torniamo ai punti di prima.

- A fare molta scena in tutta questa storia delle tecniche degli animali è soprattutto una questione estetica, come al solito.
Una faccenda di posizioni assunte che "imitino" (dio solo sa come) posture o atteggiamenti degli animali.
Qualcuno poi si è spinto oltre raccontando che, ad esempio, un colpo veloce ed improvviso sia assimilabile all' attacco di un cobra, oppure che mettendo le dita a zampa di gattino un umano possa colpire allo stesso modo di una tigre coi suoi artigli...
Resta il fatto che questi parallelismi animali siano stati spinti a forza in movimenti umani; Quella che potrebbe a tutti gli effetti essere stata una semplice trovata folcloristica, da sagra di paese, è stata in seguito perpetrata come una serie di tecniche segrete e micidiali, padroneggiate solo dai veri maestroni delle pianure del Sichuan.
In un ipotetico mondo parallelo abitato da scarafaggi evoluti, è come se questi si allenassero a camminare su due zampe e tirare cazzotti per emulare il combattimento umano.
Credo che gli scarafaggi sarebbero più intelligenti e continuerebbero a mangiare i cereali a sbafo, nascondendosi e basta.

5 commenti:

  1. Riesumo questo post molto interessante,facendo due aggiunte che non sono niente di nuovo.La prima è la seguente,quando ho tempo metterò l'altra:

    -I predatori attaccano all'improvviso,e anche loro si mimetizzano

    I predatori si avvicinano alle loro prede di soppianto,cogliendole di sorpresa per limitare la loro reazione ed anche i rischi che corrono nell'affrontarla.Un criminale cercherà di attaccare non solo il soggetto più debole,ma anche all'improvviso,mimetizzandosi nell'ambiente circostante o assumendo un atteggiamento innocuo per poi "manifestarsi" come avversario solo all'ultimo.Difficilmente ti darà il tempo di reagire,non ti affronterà in "duello" come si fa in palestra e con le stesse mosse che hai imparato tantomeno con kata o mosse predefinite.Cercherà di disorientarti,di coglierti in fallo.

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  2. -"La danza della scimmia"
    Un'espressione che ho trovato su di un libro...l'uomo come molti altri animali prima di arrivare alla violenza fisica vera e propria,ne mettono su una "ritualizzata",in cui alzano la voce o comunque fanno casino in generale per far scena e cercare di (ri)stabilire le gerarchie...dimostrazione di forza che si vedono in altre specie,di solito attuate tra simili.

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  3. solo per tua informazione: c'è una ricca letteratura sul "divenire-animali" (becoming-animal) nelle arti marziali cinesi (purtroppo quasi tutta in lingua inglese), che viene da decenni di studi e ricerche (etnografia della performance) prodotte dai Martial Arts Studies. Forse potrebbe esserti utile documentarsi su cosa è stato scritto in questo campo difficile e complesso, prima di applicare disinvoltamente l'etologia alla cultura umana.

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    1. Scusa ma il cielo me ne scampi dal leggere un qualsivoglia libro di cinesate, a maggior ragione se divulgate da cinesi o fan dei cinesi.
      Non ho capito bene cosa dovrei studiare e perché avrei "applicato disinvoltamente l' etologia alla cultura umana": io l' ho fatto con ironia e comunque sottolineando il fatto che se guardi al mondo animale di ragionamenti e ispirazioni se ne possono trarre molti ma di certo non quelli divulgati nelle AMT, che è poi quello di cui parlo nel blog.
      Se ci hanno fatto gli studi millenari mi interessa davvero poco, io parlo di come questo influisce sul combattimento realistico, non sto facendo un trattato culturale folcloristico.
      Ma credo che i cinesi siano più vicini agli animali per natura, a giudicare dai vicini però direi più ai water closed. Potrebbero farci qualche nuova forma di posizioni.

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  4. A proposito di arti marziali cinesi, stavo notando una cosa. La palestra nella quale praticavo arti marziali ospitava diverse arti marziali; le arti marziali giapponesi (judo, karate, aikido, ju jitsu) erano molto serie, pragmatiche. Si praticava quell'ora e mezzo facendo corsa, ginnastica e l'arte marziale stessa (kata, tecniche, combattimenti vari), quelli del karate e del judo facevano le loro gare; senza fronzoli inutili, senza roba fantascientifica e senza cadere nel ridicolo.
    Nell'unica arte cinese presente (il kung fu shaolin), lo scenario cambiava nettamente: innanzitutto il maestro non permetteva che si guardassero gli allenamenti (come se fossero la CIA), assolutamente non voleva fare gemellaggi con altre arti marziali (invece erano numerosi i gemellaggi judo- ju jitsu; karate-ju jitsu; judo-aikido ecc.) e poi mi è stato detto che la lezione era piena di onde energetiche, tocco che uccide, festa del dragone, festa della scimmia, allenamento all'aperto per scalare gli alberi, rompere la corteccia con le dita, camminare scalzi sugli aghi di pino senza senza sentire dolore. Esibizioni ridicole con lance, nunchaku, bastoni, sciabole. Un giorno si presentarono mascherati da dragoni con un mascherone di cartone con attaccate delle fascette di carta e facevano i loro kata mascherati in quel modo.
    Notavo la stessa cosa anche a livello internazionale, le arti marziali giapponesi sono più paragmatiche e serie; quelle cinesi più di concetti religiosi taoisti, stranezze, scemenze e cose ridicole.

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