martedì 18 ottobre 2011

Fate l' amore facendo la guerra!

Ora che ne sono uscito continuo ad interrogarmi su questo aspetto delle AMT che per anni ha rappresentato una sorta di credo ma che in verità non mi è mai stato ben chiaro:

Perchè nelle AMT si sostiene il valore della pace e dell' unità tra le persone e.. fondamentalmente si studia come ammazzarle nei peggio modi o come difendersi da criminali assassini?

Capiamoci, se il luogo comune vuole che chi pratica AMT sia "saggio" e "avulso alla violenza" una qualche motivazione deve esserci, una qualche idea generalizzata che ha superato i confini delle palestre.
Ma in effetti viene da chiedersi perchè uno dovrebbe essere particolarmente sensibile a questi problemi sociali in quanto praticante di... arti di combattimento che oltretutto, a detta dei praticanti più quotati, si distinguono dagli SDC proprio perchè sviluppate per uccidere in battaglia e affrontare aggressioni mortali.
Non trovate più civile e sensato un confronto sportivo?
Non è forse lo sport ad essere considerato uno dei maggiori veicoli di buoni valori morali e sociali?
Non c'è forse più rispetto tra due atleti che si sfidano per poi abbracciarsi a fine incontro, piuttosto che in maestri caposcuola che non fanno altro che sputarsi addosso veleno e in passato si affrontavano in duelli mortali per prevalere gli uni sugli altri?

L' umanità è davvero curiosa e i fenomeni sociali altrettanto: quando si parla di un popolo che ha combattuto unito (grazie alle AMT!) per difendersi dagli invasori allora piace sottolineare quanto sia stato unito e valoroso.
Se però iniziamo ad addentrarci nei dettagli, si scopre subito che nel popolo stesso ci sono faide interne e odio atavico. E più scendiamo nella scala dei numeri e più ci accorgiamo che anche nelle stesse famiglie la gente si odia e si ammazza.
Non mi sembra niente di anormale, per fare un parallelo azzardato ma molto chiaro è come parlare di Italia unita quando tutti guardano la nazionale di calcio ai mondiali, ma poi ognuno tifa per la sua squadra del cuore, poi per quella della città in cui abita, poi per quella del paese, infine per sè stesso e basta, odiando e schernendo tutti gli altri.

Per anni anche io ho dovuto sorbirmi questo lavaggio del cervello fatto di presunti buoni valori imposti da regolamento, salvo rendermi conto soprattutto alla fine della mia esperienza di quanto poco siano messi in pratica.
Eppure ai marzialisti piace un sacco tirare fuori questa palla ogni volta che torna loro comodo.
Mi sento un pò tonto perchè ero arrivato al punto di crederci davvero e cercare di diffondere io stesso questa idea, e così quando la signora dal panettiere affermava con piacere di come "nelle arti marziali non si insegna ad essere violenti, le fa anche mio nipote!" io annuivo languido come un orsetto del cuore.
Poi andavo in palestra a farmi raccontare come spaccare dita, gambe, braccia, strappare occhi, spezzare le carotidi, colpire per uccidere in caso di difesa, fracassare crani a manate, schienare ragazzine per il piacere di deriderle o far esplodere organi interni con colpi tirati come si deve...

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