domenica 28 agosto 2011

Ancora nebbia nella mente dei praticanti

Ancora una volta mi trovo a leggere punti di vista ridicoli da parte di praticanti di AMT che cercano in tutti i modi di riprendersi una dignità, anche laddove la loro dignità non è stata nemmeno messa in discussione.
Solo che rode tanto dover ammettere che oggi non è più facile fregare la gente, e storielle di popoli millenari che si difendevano da tutti con piroette e colpi formidabili non stanno semplicemente più in piedi.
Mi trovo a leggere che "non bisogna mischiare le nobili arti marziali con i luridi sport da combattimento".
E' il tipico atteggiamento frustrato di chi voglia convincersi di fare qualcosa di più di una "stupida attività sportiva".
Quel qualcosa di più si traduce essenzialmente in piroette, esercizi preimpostati e meccanici, presunte sessioni di meditazione o respirazione (fatte da chi non ne sa nulla) e persino studio a memoria di nozioni "filosofiche" su libretti redatti da cinesi arrivati in Italia ventenni (ma che chissà come erano già degli esperti dottori in filosofia e avevano vissuto esperienze mitologiche nel loro paese...).

"Se alcune tecniche a noi possono sembrare inutili è colpa nostra, non sappiamo cosa avesse in mente chi le ha create".
Eccerto, perchè uno le mosse le inventa no?
Mica combatte e poi deduce quali siano stati i movimenti più funzionali...
Proprio questo è uno degli argomenti più assurdi delle AMT: si allenano cose che non hanno nulla a che vedere con lo scopo, e con la scusa della cultura orientale esotica e misticheggiante si inventa che ogni movimento nasconda segreti non alla portata dei neofiti.
E così la si butta sulla poca conoscenza (anche per chi pratica da svariati anni!) o sul fatto che il tal maestro riservi i veri (???) insegnamenti segreti solo a pochi adepti.
E' mai possibile che sia così difficile rendersi conto di quando una tecnica sia campata per aria, assurda, azzardata e in definitiva inefficace?
Sì, è possibile nelle AMT, dal momento che in nome del "rispetto" e per perseguire "nobili valori cavallereschi e tradizionali" non è consentito provare liberamente a prendersi a cazzotti per stabilire se dopo cinque anni passati ad esercitare la tal parata si riesca... a parare!

"Non è vero che la tecnica 2 non funziona: io me la sono fatta fare dal maestro cinesoide, quello vero e originale, ho tirato con tutta la mia forza e lui nonostante i suoi 900 anni mi ha neutralizzato come una patata lessa! Cioè oh, me lo ha dimostrato!"
Ovvio, ma quando mai una dimostrazione del genere non funziona?
Stiamo parlando di attacchi liberi in cui tu riesca ad applicare la tecnica 2, o di esercizi in cui io debba attaccarti come stabilito e tu sappia già cosa stia per fare?
Facendo così grazie al cavolo che si riesca a far funzionare quasi tutto, ma la sudditanza psicologica è una costante che falsa sempre queste presunte dimostrazioni.
E poi figuriamoci se vado ad un allenamento e pretendo di tirare sul serio con un maestro anziano di età... farei solo la parte del tamarro violento e sarebbe anche fuori luogo ai fini dell' allenamento.
Alla fine ciò che funziona sono sempre le solite cose note che rispecchiano la lotta tra esseri umani: il problema è che se le fa un maestro cinese la gente vuole credere che abbia sfruttato chissà quali abilità mistiche o quali tecniche millenarie.
Del resto loro sono delle autorità nell' inventare storielle.

"Esistono così tante tecniche perchè così il marzialista vero riesce a destreggiarsi in ogni tipo di situazione"
Eh no caro mio, non funziona AFFATTO così, e chi crede il contrario non ha mai subìto un' aggressione o non ha semplicemente mai fatto uno sparring libero: altro che tecniche arzigogolate, passaggi di precisione o sequenze prestabilite, quando uno ti vuole dare le botte il tuo corpo vorrà, ti implorerà di lasciargli fare quello che ritiene più semplice e diretto.
Se ti sei allenato in poche cose, ma soprattutto con princìpi biomeccanicamente sensati, bene: forse te la caverai.
Se ti sei allenato a fare i salti della scimmia rupestre, le posizioni del gallo cedrone, i pugni che spaccano le montagne e fanno tremare i pilastri del cielo, le figure che se il calcio non è a 63° non è mica fatto bene, le difese da presa da dietro, presa da sotto, presa per i capelli e presa per il culo... spiacente, la prima volta che uno vorrà pestarti sul serio ti troverai improvvisamente spiazzato perchè di tutte le mille cose che hai studiato non saprai applicarne nessuna.
Provare per credere: uno studia il "radicamento", la "respirazione con il Tan Tien", lo spostamento con i passi che disegnano il circolo vita-morte.... poi lo vedi fare a botte e finisce per smanacciare come un ubriacone spaventato mandando in vacca tutti sti insegnamenti millenari.

"Guarda che se dedicassi un pò di tempo alla parte del combattimento sportivo della mia AMT, potrei competere con chi fa solo quello"
Altra grande illusione di chi è frustrato perchè in fondo ha una gran paura di chi tira sportivamente.
Insomma, pare che se tu pratichi AMT debba essere a prescindere qualcosa di più, quante volte ho sentito questa affermazione!
Gli altri imparano con umiltà a prendere un sacco di botte, a farsi male, a capire come funziona il loro corpo.
E dopo tanto ma tanto sudore e fatica forse imparano pure a darle loro le botte agli altri.
Chi fa AMT invece è un eletto nel momento in cui paga l' iscrizione in palestra: passerà tre quarti della propria attività a fare figure - delle stradannate e fottute figure!!! dei balletti preordinati!!! - ma in virtù della sua pratica "culturalmente più elevata", se proprio volesse potrebbe dedicarsi un pochetto anche alla "parte sportiva" pretendendo di raggiungere lo stesso livello dei primi.
Che dire... Il fatto stesso di dover avere una sezione sportiva dimostra l' incoerenza di molte AMT, dal momento che alla fine si riduce alla solita Kick Boxing invece di un' applicazione concreta delle stesse cose studiate nel "tradizionale".
Come sempre la convinzione del marzialista di praticare qualcosa di più elitario è tutta nella sua testa.
E' una forma di appagamento sociale, in fondo.
Casi umani.

"il Vero Marzialista® sa fare tutto, mica solo combattimento, difesa personale o cose artistiche"
E di nuovo, quando non si ha la più pallida idea di cosa facciano gli specialisti, si può anche presumere di essere competenti in tutto.
Finchè vivi in un piccolo stagno in cui il pesce grosso sei tu o il tuo maestro, tutta la recita sta in piedi e funziona alla grande, e ognuno trova la propria realizzazione sociale.
E' quando decidi di dare un' occhiata fuori, di confrontarti con chi fa altro che ti rendi conto di quanto cazzo non ne sapessi niente, e più sei affamato di conoscenza più ti accorgi che non puoi davvero pensare di eccellere in nessun campo.
Per molti è troppo onesto ammetterlo.
Per loro, i marzialisti moralmente elevati, saggi, promotori di giustizia e bontà di cuore...

Da gente che pratica se va bene tre sere a settimana (anche se poi racconta di allenarsi 6/7 ore al giorno al punto da vomitare per la fatica... mica lavorano loro), è ridicolo sentire queste affermazioni.

Tornerò sull' argomento perchè è in evoluzione!

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