martedì 12 luglio 2011

L' illusione dello scontro artistico

Torno di nuovo a bomba sul video incriminato di Gracie perchè proseguendo nella lettura della pagina ho notato, tra altri deliri veramente esilaranti, anche questa idiozia:

"Ma fidati il video che mi hai linkato, non c'era guardia in nessuno dei 2, non c'era tecnica era una volgare rissa come potrebbe fare chiunque."

E sento che la cosa meriti qualche spiegazione perchè forse io do per scontate troppe cose mentre vorrei che il mio punto di vista fosse il più chiaro possibile.

Soffermiamoci sul passaggio "non c'era tecnica era una volgare rissa" perchè da esso si generano molti dei malintesi tra cultori delle AMT e gente obiettiva.

Scontro tecnico (ed esteticamente accattivante!) vs "volgare rissa":

Quando si è ancora dei sognatori illusi, le AMT vengono viste come il non plus ultra dei metodi di combattimento, proprio perchè per come vengono presentate ed allenate sembrano trasformare lo scontro in qualcosa di armonioso, persino poetico direi.
A dare man forte a questa visione sono tutto il corollario delle teorie filosofiche insegnate agli allievi, storie di Yin e Yang, pieno e vuoto, tartaruga contro stambecco, forza contro flessibilità e così via.
E' tutto molto affascinante non c'è che dire. E piace a tanti.
Il marzialista si autoconvince che combattere sia qualcosa di molto nobile e cavalleresco, come si vede in quei film cinesi in cui l' uomo che conosce lo stile del macaco deve scontrarsi con l' uomo che conosce lo stile del ranforinco, si fissano per mezzora camminando con passi ovattati per poi attaccarsi con giravolte, piroette e salti saltanti. Che emozione!
Ma il macaco è scaltro e con la sua peculiare tecnica ruba le 'noccioline' al ranforinco (che tra l' altro essendo già estinto non ha successori!) che fallisce nel suo colpo del gallo cedrone delle pianure del Sichuan, consegnando la vittoria al meritevole primate.
Va beh, in realtà erano persone che combattevano ma la sceneggiatura richiedeva così!

Il marzialista col cervello ormai assuefatto a tutte queste idee, finisce per schifare quelli che fanno a botte e basta, perchè li vedono come volgari muratori ubriachi che tirano sganassoni alla cazzo. Orrore e fastidio!
Le AMT insegnano che il combattimento è qualcosa di nobile e visivamente gradevole, mica appunto "una volgare rissa".
Volgare.
Fare a botte è qualcosa di "volgare", di impuro, di sgradevole e limitato, insomma di moralmente inferiore.
Invece i marzialisti vorrebbero che le cose andassero proprio come piace a loro, come dei supereroi che grazie ad anni di allenamenti sulle montagne innevate abbiano acquisito poteri speciali che i comuni muratori.. ops, mortali, non possono nemmeno sognare.
Non a caso i marzialisti discutono per ore di dettagli tecnici, di angolazioni, di posizioni, di energia, di radicamento, di spirito guerriero.... ma detestano ascoltare racconti di tizi grandi e grossi che hanno pestato tutti, tre alla volta, fregandosene di qualsiasi colpo dello stambecco.
Trovano tutto ciò molto stupido e disonorevole, e disprezzano chi riesce a picchiare ugualmente ma... senza una filosofia dietro!

Noto che i marzialisti convinti sono soliti definire i combattimenti sportivi, e in particolar modo gli incontri di MMA quali "volgari risse senza tecnica", in cui alla fine vince solo il più cattivo.
Ahahahahahah! Ragazzi miei... è una triste e disarmante realtà, ma sapete com' è , in natura funziona proprio così e non ci si scappa!

Certo è terribile scontrarsi con la realtà in cui il bulletto tamarro che fa il figo in discoteca possa stendere con un solo pugno il nobile marzialista che si allena da vent' anni perfezionando la posizione dello stambecco e tirando i calci ai lampadari durante le esibizioni.
Lo so cavolo, per esperienza diretta.
E' davvero dura ammettere che per quanto tu ci possa credere, per quanto possa dedicarci la vita, per quanto tu possa praticare quel famigerato 1% dello stile originale ed autentico con cui i nonni cinesi hanno sconvolto i pilastri della terra, alla fine Ernesto il Titano, camionista ciccione di Aci Trezza, senza nessuna storia di onore, senza nessun allenamento letale e senza nessuna cavalleria quel giorno ti stende al primo colpo semplicemente perchè è grande, grosso e incazzato (nonchè un pò più avvezzo alle "volgari risse").

Figuriamoci se poi incontri uno schifoso tamarro della Muay Thai o delle MMA (che, sai, sono solo una moda per fighetti che vogliano farsi il fisico per cuccare e compiacersi come dei narcisi) e ti accorgi che la loro sola prestanza fisica ti intimorisce, o che un low kick (tecnica volgare e stupida perchè ricorda gli scontri degli ultras) ti mette KO da quanto è potente, veloce, maledettamente duro.

Molto meglio dissociarsi da tutto ciò nascondendo la testa sotto alla sabbia e fingendo di appartenere ad un' elite di guerrieri che combattono solo per la vita o non se ne fa nulla.

Chi commenta in quel modo un incontro come quello del video, non ha mai combattuto in modo realistico nemmeno per gioco.
Sì perchè (udite udite!) è possibile combattere anche senza mettere in gioco la vita o usare colpi che rompano le ossa o accechino a vita, e la cosa più divertente è che in tutti gli sport da combattimento tutto ciò è la normalità e fa proprio la differenza tra chi poi impara a fare e chi invece continua a supporre di saper fare.

Gracie non ha la guardia? Vero, infatti la sua strategia (che non ha nulla a che fare con antichi testi cinesi) non è certo quella di fare a pugni, anzi è più probabile che volesse proprio istigare l' altro ad attaccarlo per sfruttare la sua specialità.

L' altro non fa Kung Fu? Eh già bel dilemma, si dà anche il caso che tutte le pagliacciate artistiche che sollazzano il pubblico nei film e nelle dimostrazioni non abbiano alcun senso in un contesto realistico, e il nostro corpo fa di tutto per farcelo capire: quando percepisci di poterti far male, PUF! improvvisamente ci si ritrova tutti nella stessa posizione di guardia, si fanno le stesse cose "a cazzo"... a meno che non ti sia allenato a fare cose sensate.
Proprio quelle che studiano gli stupidi sportivi.

Ma più di tutto è quel "come potrebbe fare chiunque" che dimostra l' incompetenza dell' autore, perchè la differenza tra chi sa fare a botte o meno sta proprio in questo, nella consapevolezza di cosa succede... quando si fa a botte!

E le botte non hanno nulla di nobile, di schematico, di onorevole.
Il marzialista vuole che le botte siano una sequenza di colpi precisi e rispetto tra guerrieri.
Le 'botte' vogliono solo che uno dei due... le prenda.

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