venerdì 20 maggio 2011

Aneddoti II - Ancora sulle scenette

Sempre sull' argomento esibizioni di AMT.
Dovevamo partecipare ad un evento nel palazzetto sportivo in cui aveva sede il nostro corso, una specie di saggio di fine anno al quale partecipavano tutte le discipline sportive praticate nel centro.
Come da prassi noi dedicammo alcune lezioni alla preparazione di una coreografia da mostrare, e che coinvolgesse il maggior numero di allievi anche per "stimolarli".

Venne il giorno dello spettacolino e cominciarono le esibizioni: prima il pattinaggio, poi la ginnastica artistica, etc. e poi arrivammo noi con qualche bella forma, qualche dimostrazione di tecniche mortali (tanto poi si resuscita) per finire con il pezzo forte, la onnipresente scenetta di "difesa personale femminile".
Una cosa simile a quanto visto nel precedente link, con tante mosse campate per aria in cui la ragazzina 17enne si difende a suon di calci volanti, salti rimbalzanti e pugni perforanti (non importa se nella realtà non avrebbe arrecato danno nemmeno ad un Oompa Loompa).
Ovviamente ovazione del pubblico... Chi non sogna di sgominare le bande di teppisti pedofili e stupratori mulinando calci danzanti? :)

Subito dopo capitò l' esibizione di quelli del Karate.
Il loro maestro presentò l' esibizione dichiarando che "noi non abbiamo preparato nessuna scenetta perchè di solito ci alleniamo e basta, perciò mostreremo alcune cose di una tipica lezione".
Ne risultò una cosa piuttosto pallosa, che già è palloso il Karate in sè; ma il pubblico aveva appena visto una fantastica scenetta di calci danzanti e voli volanti, come avrebbe potuto apprezzare quei robottini che si muovevano a scatti gridando all' aria?

A quel tempo noi ce la ridemmo di gusto, pienamente consapevoli del tono denigratorio nella presentazione del maestro di Karate, e proprio per questo ancora più soddisfatti del nostro "successo", del fatto che noi facevamo cose più stimolanti e fighe; Era solo un invidioso che non sapendo fare nulla di tanto spettacolare si era rifugiato nell' attacco verbale.

Questo episodio diventò uno di quei tormentoni da raccontarsi ogni tanto per fare due risate alla faccia degli altri.

Adesso che il mio punto di vista è cambiato radicalmente, condivido invece ciò che disse il maestro di Karate.
Non che adesso mi vada di decantare il Karate, quanto il senso delle sue parole, e della sua pratica, certamente più "pallosa" e meno avvincente ma più attinente al vero senso di un' arte marziale.

Mi spiego meglio: per preparare le esibizioni ci vuole tempo, e quel tempo lo si deve prendere dalle lezioni normali.
Preparare una scenetta non significa allenarsi! Significa preparare una scenetta.
Si decide cosa fare, si scelgono le tecniche e la loro sequenza, si decide chi fa cosa e poi si comincia a provare: io ti attacco così, tu fai cosà, qui metti una capriola, qui voli via, qui fai la faccia in quel modo...
E' proprio come recitare per un teatro! E' proprio recitare.
Il livello dei praticanti non è importante perchè tanto si sta recitando e in una recita anche una ragazzina di 40kg può sfiorare con le ditine del piede un gigante ciccione che quello salta via, fa la faccia contrita dal dolore e innesca scrosci di applausi tra le mamme sugli spalti che manderanno volentieri le figlie a fare AMT, così impareranno a difendersi in questo mondo di stupratori grazie al testamento tecnico lasciatoci da santi omini orientali di 2000 anni fa!

Il maestro di Karate certo non brillò per savoir faire ma oggi posso capire perfettamente il suo punto di vista.
Uno pratica arti marziali (aspetta lo riscrivo: ARTI - MARZIALI) e si ritrova altra gente che fa piroette e spettacolini circensi raccogliendo le ovazioni del pubblico ignorante; Poi deve proporre lui qualcosa che non però regge il confronto scenico, nonostante sia più coerente con quello che uno si deve aspettare di fare nel suo corso.

Posso capire la frustrazione di chi dica "io mi faccio il culo da anni allenandomi e basta e poi arrivano questi saltimbanchi che fanno calcetti mimati e piroette prendendosi un sacco di applausi, e io ora come posso far capire a quegli idioti nel pubblico che per imparare a combattere devi farti il culo facendo cose pallose, noiose e per nulla scenografiche?".

Posso capire la sua delusione, è un pò la delusione di chi oggi vede i ragazzini che crescono a pane, grande fratello, veline tette e culi, immagine, apparire, avere... e poi non hanno sostanza, sono ignoranti superficiali senza il senso della realtà.

Le arti marziali che danno così tanta importanza all' aspetto scenografico delle proprie esibizioni peccano di sostanza e mostrano esattamente cosa non si dovrebbe illudersi di fare.

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